Entro il 31 dicembre prossimo, tutte le Aziende sanitarie locali, le Aziende ospedaliere, l’Ares 118, i Policlinici e gli Istituti sono stati invitati dalla Regione Lazio a attivare immediatamente ogni necessaria procedura per la verifica straordinaria degli impianti e delle procedure antincendio.
La decisione della Regione arriva pochi giorni dopo l’incendio all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. E’ stata a tal proposito istituita una commissione di inchiesta interna in merito all’incendio che si è verificato nella notte tra l’8 e il 9 dicembre scorsi. Inoltre, sono stati adottati provvedimenti sulla verifica degli impianti antincendio e sulle prove di evacuazione. È stato chiesto di effettuare le simulazioni di un’emergenza incendio al fine di condurre la prova di evacuazione.
Incendio Tivoli, al via l’indagine interna
La Regione ha fatto sapere che è stata costituita una Commissione per l’attivazione di un’indagine conoscitiva sanitaria e tecnica su quanto accaduto all’ospedale di Tivoli. “In relazione alle condizioni di emergenza – fa sapere la Regione – sono state fornite alle Aziende le seguenti indicazioni operative in considerazione della chiusura dell’ospedale San Giovanni Evangelista, per la gestione del sovraffollamento ospedaliero: agevolare la dismissione ospedaliera attraverso percorsi di continuità assistenziale; garantire la degenza nei tempi previsti e le dimissioni nei giorni prefestivi e festivi; attuare le azioni organizzative al fine di ridurre la permanenza in pronto soccorso dei pazienti in attesa di ricovero, ricorrendo anche alla rimodulazione temporanea delle aree disciplinari e al blocco dei ricoveri in elezione per le classi C e D per i prossimi 7 giorni; mantenere la piena disponibilità dei posti letto “organizzativamente disponibili” nei reparti per acuti, riabilitazione e lungodegenza; assicurare la pronta disponibilità delle ambulanze 118 in considerazione dell’attuale prolungamento dei tempi di percorrenza”.
Sottolinea la Regione: “L’indagine conoscitiva avrà il compito di ricostruire la dinamica dell’incendio e di fornire eventuali ulteriori elementi di valutazione alla Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, necessaria ad elaborare eventuali soluzioni idonee a garantire la sicurezza delle cure e a prevenire il verificarsi in futuro di eventi simili. La Commissione è formata da cinque componenti particolarmente qualificati interni e esterni all’amministrazione regionale: ingegnere Lucrezia Le Rose, dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria; Domenico Antonio Ientile, direttore sanitario dell’Ares 118; Giovanni Palombi, direttore Uoc Sicurezza e Prevenzione dell’Asl Rm2; ingegnere Virginia Caracciolo, direttore Uoc Gestione e Sviluppo delle Tecnologie, Uso razionale dell’energia, Manutenzione edile e Impiantistica dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata; architetto Valentino Costantini, dirigente tecnico Uoc Patrimonio e Impianti fissi dell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea”.
E ancora: “La Commissione potrà essere integrata da ulteriori professionalità che si ritenessero necessarie. A tale organismo, i cui lavori saranno coperti da segretezza come previsto dall’articolo 455 del Regolamento regionale numero 1 del 2002 e successive modifiche, sono conferiti i più ampi poteri di accesso: di ispezione, verifica documentale, nonché di audizione di dirigenti, anche di livello apicale, di funzionari e di dipendenti dell’Asl Rm5 – conclude la Regione – All’esito dell’indagine conoscitiva, la Commissione dovrà relazionare direttamente alla Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria. Per l’attività di indagine non è previsto alcun compenso, salvo il rimborso delle sole spese vive effettivamente sostenute per l’espletamento dell’incarico e documentate dalle modalità stabilite dalla legge”.