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Tornano in azione gli ambientalisti di Ultima Generazione: 4 ponti bloccati a Roma

Tornano in azione gli ambientalisti di Ultima Generazione: 4 ponti bloccati a Roma
un momento del blitz di Ultima Generazione a Roma

Nuovo blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione che questa mattina hanno bloccato la circolazione su quattro ponti nel centro di Roma, mandando in tilt il traffico.

Nove gli attivisti aderenti alla campagna Fondo Riparazione, entrati in azione intorno alle 10 di oggi martedì 12 dicembre ostacolando il traffico lungo 4 ponti: Ponte Vittorio Emanuele II, Ponte Cavour,  Ponte Principe Amedeo Aosta e Ponte Umberto I.

Tornano in azione gli ambientalisti di Ultima Generazione: 4 ponti bloccati a Roma

Una protesta che ha raccolto la solidarietà di una passante, in motorino, mentre tra gli automobilisti diretti al lavoro la rabbia era palese. Il blitz si è interrotto con l’arrivo sul posto delle forze dell’ordine che hanno trasportato a braccio gli attivisti che sono stati come sempre identificati e portati in commissariato per accertamenti.

La protesta

Ieri era stata invece la volta di ponte Mazzini. Come di consueto gli ambientalisti si sono messi in mezzo alla strada esponendo cartelli da mostrare agli automobilisti: “Ti senti protetto dal nostro governo? Parliamone!”, “L’Italia sarà devastata dalla crisi climatica, i politici ci hanno abbandonato”, “Pacchetto sicurezza? Si, per i territori falcidiati dall’incuria e dalla crisi climatica”, “Se vieni sabato 16 a Piazza Vittorio mi sposto”, “Riempirete le carceri con i vostri figli”.

Alessandra: “Qui invece di essere all’università perché sono terrorizzata”

“Oggi sono qui invece di essere all’università – ha detto Alessandra, studentessa di 21 anni – perché sono terrorizzata; perché siamo davanti alla più grande catastrofe che il genere umano abbia mai vissuto. Quando le persone preoccupate come me manifestano pacificamente, per ricordare al proprio governo di agire, vengono arrestate”.

“Io oggi sono qui perché ho una speranza – aggiunge la studentessa – che ognuno possa riprendere coscienza del potere che ha. Ognuno di noi può e deve urlare il proprio dissenso. Il potere vuole farci credere che la nostra singola voce è insignificante. Ma è solo perché ha troppa paura di quello che possiamo fare tutte unite. E per questo ci reprime in maniera sempre più brutale e sproporzionata.”