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Nuovo blitz di Ultima Generazione a Roma, ambientalisti bloccano il traffico su ponte Mazzini

Nuovo blitz di Ultima Generazione a Roma, ambientalisti bloccano il traffico su ponte Mazzini
un momento della protesta di Ultima Generazione su ponte Mazzini a Roma

Continuano le proteste dei movimenti ambientalisti a Roma. Dopo il blitz di sabato scorso di Extinction Rebellion che ha tinto di verde le acque del Tevere intorno all’isola Tiberina, questa mattina due attivisti aderenti alla campagna Fondo riparazione, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico lungo le due corsie di ponte Mazzini.

Nuovo blitz di Ultima Generazione a Roma, ambientalisti bloccano il traffico su ponte Mazzini

I due manifestanti con in mano un cartello si sono posti in piedi al centro della strada fermando le macchine con inevitabili proteste da parte degli automobilisti. “La prigione mi fa paura il clima di più”, “Meno soldi per le armi più soldi per la gente”, “Giustizia climatica”, erano le scritte sui cartelli mostrati dai due attivisti Daniele e Maria Letizia.

Identificati

Nuovo blitz di Ultima Generazione a Roma, ambientalisti bloccano il traffico su ponte Mazzini
uno dei manifestanti durante la protesta su ponte Mazzini

La protesta iniziata intorno alle 8 di oggi lunedì 11 dicembre si è conclusa poco dopo con l’arrivo sul posto di pattuglie della polizia locale e degli agenti della Polizia di Stato del commissariato Trevi che hanno identificato i manifestanti portati in commissariato per  accertamenti.

Attivista: “E’ arrivato il momento di metterci in gioco singolarmente”

“Io oggi ho portato con me un paio di mutande di ricambio e lo spazzolino da denti, perché non si sa come va a finire, ci si attrezza a passare anche lunghe ore in commissariato, però questo è quello che mi sento di fare e che dovremmo fare tutti. E’ arrivato il momento di metterci in gioco singolarmente” ha commentato Maria Letizia, madre e professoressa presso l’Università Politecnica delle Marche.

Le richieste di Ultima Generazione

Gli attivisti chiedono sicurezza “non solo rispetto alla minaccia di frane e alluvioni, che comunque incombe sul 91% dei comuni italiani, ma anche rispetto all’aumento dei prezzi per i beni essenziali, al caro bollette, alla carenza di risorse nelle nostre scuole e nel nostro sistema sanitario.

“Istituire Fondo Riparazione”

“Per questo, – aggiunge Ultima Generazione in una nota – chiediamo l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo su base annuale nel bilancio dello Stato, permanente e partecipato di 20 miliardi. I soldi dovranno essere ricavati tramite l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni sugli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit riservati ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari”.