No alle piste ciclabili in prossimità degli ospedali. E’ l’appello lanciato dal sindacato UGL, che prende come esempio la notizia di un’ambulanza bloccata nel traffico faticando ad arrivare al pronto soccorso del Policlinico Gemelli.
In una nota Valerio Franceschini, Segretario della UGL Salute di Roma e del Lazio, e Maurizio Pennesi Dirigente Provinciale scrivono: “La notizia di una ambulanza bloccata a poche centinaia di metri dell’ingresso del Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli stretta in un imbuto creato dal traffico e soprattutto dalla insensata presenza della pista ciclabile che percorre Via Pineta Sacchetti è lo specchio di una Roma lasciata in balia degli eventi”.
Si legge ancora: “Da quando venne pensato il percorso dedicato alle biciclette, riducendo la carreggiata, la UGL Salute ha sottolineato l’assurdità di tale situazione che ha comportato il peggioramento del flusso dei veicoli dell’emergenza urgenza verso il nosocomio ed un inutile spreco di denaro pubblico”.
Conclude la nota: “La rimozione degli ostacoli di gomma, fondamentale per rendere e più scorrevole il traffico in un quadrante comunque spesso congestionato e regalare così minuti preziosissimi per salvare una vita, è una operazione essenziale. Vigileremo perché venga portata a compimento nel minor tempo possibile e estesa a tutte le zone della capitale a ridosso degli ospedali. I cittadini meritano una città migliore”.
Sanità Lazio, i sindacati contro le poche assunzioni
Una nuova polemica dopo quella dei giorni scorsi, nata a causa dell’annuncio della Regione Lazio di aver assunto 600 nuovi medici. La CGIL e la Fp CGIL di Roma e del Lazio, infatti, hanno criticato l’annuncio del presidente Rocca relativo alle nuove assunzioni: “Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha annunciato l’assunzione di 600 operatori sanitari ma nel frattempo tiene bloccati tutti i percorsi di assunzioni e stabilizzazione con la determina del 18 aprile, tra cui quello dell’ INMI Lazzaro Spallanzani dove il personale precario, assunto per far fronte all’emergenza sanitaria e in scadenza al 31 dicembre 2023, non sa quale sarà il proprio futuro”.
Hanno spiegato: “Numeri alla mano, però, oltre la metà delle assunzioni annunciate sono in realtà stabilizzazioni di lavoratrici e lavoratori già in servizio, per cui l’incremento del personale è decisamente più contenuto e guardando ai profili professionali risultano solo 49 stabilizzazioni di infermieri, quando a mancarne sono almeno 5mila”. Così, in una nota, la CGIL e la Fp CGIL di Roma e del Lazio”, scrivono i sindacati.
“Sono ben altri i numeri e gli investimenti di cui abbiamo bisogno per il rilancio del servizio sanitario regionale pubblico e per garantire realmente il diritto alle cure. Da mesi chiediamo che si apra la discussione su un piano assunzionale di almeno 10mila unità, tra tutti i profili sanitari, per migliorare le condizioni di lavoro e rilanciare il servizio pubblico. Numeri e investimenti di cui non c’è traccia né nella legge di bilancio del Governo né nelle scelte della Regione Lazio. Anche per questo motivo domani saremo in piazza del Popolo, dalle 9:30, in occasione dello sciopero generale”, hanno concluso.