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Lazio, Cgil: “Il lavoro continua a essere povero”

Nel Lazio il lavoro continua a essere “povero”. A denunciarlo, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio che ha analizzato in un report gli ultimi dati pubblicati dall’Inps sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.

Fa sapere il sindacato: “Superata la pandemia, il lavoro nel Lazio continua a essere povero. Il 41% dei dipendenti del settore privato non agricolo, durante il 2022, ha percepito meno di 15mila euro di retribuzione. Parliamo di 701 mila lavoratrici e lavoratori”.

Lavoro Lazio, i dati

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“Nel Lazio – continua la nota della Cgil – l’incidenza dei lavoratori con retribuzioni fino ai 15mila euro è più alta della media nazionale (37%). Un fenomeno che si lega anche alle diverse dinamiche dei settori produttivi. In Italia il 23,2% dei lavoratori è impiegato nella manifattura, nel Lazio la percentuale si abbassa al 9,6%, mentre hanno un maggior peso settori legati alla stagionalità o scarsamente qualificati dal punto di vista retributivo”.

I più penalizzati, precisa ancora la Cgil, sono i giovani e le donne residenti del Lazio: “A essere più penalizzati dal punto di vista retributivo, con entrate al di sotto dei 15mila euro sono i giovani (43%) e le donne (53%) rispetto alla platea complessiva dei lavoratori. Andando per fasce anagrafiche si nota come fino ai 65 anni ci sia una progressiva riduzione dell’incidenza di lavoratori con retribuzioni al di sotto dei 15mila euro, che va dal 57% degli under 35 al 31% degli over 55”.

E ancora: “Percentuale che torna a salire in età avanzata. Per le donne, inoltre, avere un contratto a tempo indeterminato non è garanzia per una retribuzione al di sopra dei 15mila euro: il 69% delle donne, inquadrate con contratti stabili, rimane infatti al di sotto di questa soglia, con la complicità del part time che interessa il 71% delle donne contro il 55% degli uomini. Dal punto di vista contrattuale, l’11,7% dei lavoratori che si trova al di sotto della soglia dei 15mila euro ha un contratto a tempo indeterminato full time, mentre il 64% è impiegato con contratti part time”.

Il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola spiega: “ll quadro che questi dati descrivono è drammatico: emerge con chiarezza la debolezza del sistema produttivo nella nostra regione. Passata la bufera dell’emergenza pandemica ci ritroviamo con gli stessi problemi di prima e con un esercito di lavoratori poveri, molto più poveri rispetto alla media nazionale. Chiediamo alle istituzioni locali di impegnarsi con azioni concrete per invertire questa tendenza. Venerdì 17 novembre sciopereremo e saremo in piazza anche per chiedere l’aumento dei salari e politiche industriali e di investimento in grado di creare lavoro buono e ben retribuito”.