Home NOTIZIE ATTUALITÀ Riscaldamenti a Roma, quando si accendono e per quanto tempo

Riscaldamenti a Roma, quando si accendono e per quanto tempo

termosifoni
immagine da sito Comune di Roma

Dopo un’estate lunghissima, l’inverno sta arrivando. Così come le temperature più rigide, anche a Roma. La domanda tra i cittadini romani inizia a serpeggiare: quando sarà possibile accendere i riscaldamenti a Roma?

Nella Capitale, infatti, ci sono restrizioni che regolano quando e per quanto tempo è possibile accendere il riscaldamento. Queste regole sono state istituite per promuovere l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale.

I riscaldamenti a Roma potranno essere accesi dal 15 novembre fino al 7 aprile per un massimo di 11 ore al giorno nelle abitazioni private. 10 ore, invece, negli uffici comunali.

Riscaldamenti a Roma, temperature massime

riscaldamenti roma

Le temperature massime consentite per il riscaldamento a Roma variano in base al tipo di edificio. Negli edifici industriali e artigianali, la temperatura massima consentita è di 17 gradi, con una tolleranza di due gradi in più. Questo significa che la temperatura interna può raggiungere fino a 19 gradi. Per tutte le altre strutture, la temperatura massima consentita è di 19 gradi, con una tolleranza di due gradi in più, portando la temperatura interna massima a 21 gradi.

Ci sono alcune eccezioni a queste restrizioni. Le attività sanitarie e socio-assistenziali, le scuole materne e gli asili nido, le sedi delle rappresentanze diplomatiche e delle organizzazioni internazionali (a condizione che non si trovino all’interno di un condominio privato), le piscine, le saune e altre attività simili non sono soggette a queste restrizioni. Inoltre, tutte le attività industriali e artigianali in cui la gestione dei riscaldamenti ha un impatto diretto sulla produzione sono escluse dalle restrizioni di temperatura.

Per quanto tempo è possibile accendere i riscaldamenti a Roma
Per quanto riguarda il tetto di ore giornaliero, sono esonerati da questa regola gli edifici pubblici e privati che utilizzano fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento. Inoltre, gli impianti termici al servizio di più unità immobiliari, dotati di un termoregolatore a ciclo continuo e tarato sull’esterno, possono funzionare senza limitazioni di tempo, purché la temperatura interna non superi i 16 gradi Celsius, con una tolleranza di due gradi in più.

Queste regole sono state implementate per bilanciare la necessità di riscaldamento durante i mesi più freddi con l’importanza della conservazione energetica e della riduzione dell’impatto ambientale.