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Trasporti, la linea Roma Lido è un calvario: la rabbia dei viaggiatori – IL SERVIZIO

Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra “Trasporti, la linea Roma Lido è un calvario: la rabbia dei viaggiatori.”

“Quanto è difficile garantire un servizio di trasporto ferroviario efficiente per tutti coloro che usano il treno ogni giorno, per andare a lavorare o a studiare? La risposta – almeno in Italia – è molto difficile, tendente a impossibile… ed è così ormai da decenni: l’ennesima conferma arriva da Pendolaria, l’indagine che Legambiente realizza ogni anno per misurare il livello di efficienza della mobilità su rotaia e il grado di soddisfazione degli utenti. La fotografia che ne emerge anche questa volta è desolante: tra ritardi infrastrutturali, treni poco frequenti e spesso non adeguatamente manutenuti e puliti, linee interrotte che vengono riattivate con lentezza, viaggiare sui tracciati pendolari del bel paese richiede una grande dose di pazienza e, spesso, anche il lusso di una vita flessibile, possibilmente cioè senza orari o impegni da rispettare così da non ritrovarsi regolarmente in ritardo in occasione di un appuntamento importante.

I disagi ovviamente riguardano soprattutto il trasporto locale, quello cioè che vive di linee ferroviarie spesso minori e ad un solo binario e viene effettuato con treni vecchi e spesso malfunzionanti: l’alta velocita e le linee a lunga percorrenza, che le società ferroviarie ritengono più redditizie dal punto di vista economico e anche più strategiche sul fronte dei collegamenti tra le diverse zone del paese, vanno decisamente meglio.

Ma nella mappa dei disservizi non mancano neppure le differenze geografiche: dicono i dati raccolti da Legambiente che la qualità del trasporto nel Mezzogiorno non è paragonabile con il resto del Paese e non perché sia eccellente: le tratte peggiori sono le Ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido e la Roma Nord-Viterbo, la Catania-Caltagirone-Gela… Insomma, un quadro tutt’altro che esaltante specie per un paese che dovrebbe combattere lo smog e l’eccesso di traffico e che invece, con un trasporto locale così scadente, obbliga i cittadini a usare sempre la propria auto: la ricetta, secondo gli ambientalisti, è accelerare la transizione ecologica del trasporto su ferro, un impegno che l’Italia assunto ma che richiederebbe 2 miliardi di euro di investimenti da oggi fino al 2030. Un conto da capogiro, anche in epoca di PNRR.”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.