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Marco morto a 25 anni in monopattino: dalla passione per il cricket alla tragedia

immagini da profilo Facebook Marco Mannage

Tanti gli elementi ancora da chiarire per ricomporre il quadro della morte di Marco Mannage 25enne originario dello Sri Lanka che ha perso la vita domenica sera in via Casal del Marmo mentre tornava a casa in monopattino. L’unica cosa certa è l’affetto e l’attenzione che aveva per sua madre dalla quale stava tornando dopo una serata tra amici. 

“Marco mi ha telefonato alle nove e mezzo. Mi ha detto: ‘Mamma, non ti preoccupare. Torno presto. Prendo il treno a Ottavia’” racconta la madre di Marco al Corriere della Sera. Secondo quanto spiegato dagli amici infatti, il giovane aveva preso in prestito il monopattino elettrico di un amico per raggiungere la stazione Ottavia e tornare a casa a Tor Marancia.

Marco travolto e ucciso da un furgone: “Lo ha sbalzato per 20 metri ed è scappato”

Gli amici avrebbero seguito il primo pezzo del tragitto dalle finestre “per vedere come se la cavava” con la tavola a due ruote e avrebbero visto l’incidente. Un furgone bianco arrivato ad alta velocità che l’avrebbe travolto sotto i loro occhi.

Sono quindi partite le telefonate al 112 che hanno portato sul posto i sanitari del 118, nonostante i tentativi di rianimazione però per Marco non c’era più nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto. Tra le chiamate di soccorso non ci sarebbe quella del pirata della strada, come ipotizzato in un primo momento. 

Uno degli amici racconta al quotidiano: “Ci siamo affacciati alla finestra per guardare come se la cavava con il monopattino: all’improvviso è arrivato il furgone. Andava ad almeno 100-120 chilometri all’ora. Lo ha sbalzato per 20 metri circa ed è scappato”. 

La passione per il cricket

Marco nato in Italia avrebbe festeggiato il compleanno tra qualche giorno e aveva una passione per il cricket, lo sport più diffuso nel paese d’origine della famiglia. Tanto da fondare una squadra, il Rome Young Boys, dove giocava come capitano con il numero 48. Quella tragica sera era andato a guardare una partita di cricket in tv a casa di amici e aveva rassicurato la madre: “Mamma, non ti preoccupare. Torno da te prima che finisca”.