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Roma, investita e uccisa mentre andava a trovare la figlia al cimitero: condannato l’automobilista

E stato condannato a otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, per omicidio stradale, l’automobilista di 73 anni che il 10 marzo 2022 a Manziana (Roma) ha investito e ucciso l’ottantottenne Lina Cappelletti mentre attraversava a piedi la strada per andare al cimitero. La sentenza è stata emessa oggi, giovedì 27 aprile, dal tribunale a Civitavecchia, nel processo con rito abbreviato. Lo rende noto Studio3A-Valore S.p.A a cui i familiari della vittima si sono affidati.

L’incidente mentre andava a trovare la figlia al cimitero

La signora Cappelletti, nonostante l’età avanzata, godeva ancora di ottima salute ed ogni giorno si recava in cimitero per rendere visita alla figlia prematuramente scomparsa e per tenere in ordine la sua tomba. Ironia del destino, quel tragico giovedì mattina l’anziana era diretta proprio al cimitero.

La donna ha attraversato la strada di fronte, via dei Platani, in corrispondenza delle strisce pedonali e all’altezza del civico 17, quando il Mitsubishi Pajero l’ha travolta.

L’ottantottenne è stata trasportata d’urgenza in ambulanza dai sanitari del 118 in condizioni critiche all’ospedale di Bracciano ma, nonostante tutti i tentativi dei medici di salvarla, è deceduta poche ore dopo. Troppo gravi i traumi riportati nell’impatto.

Le indagini

L’automobilista è stato subito iscritto nel registro degli indagati nel procedimento penale per omicidio stradale aperto dalla Procura di Civitavecchia. I familiari della vittima, per essere assistiti, tramite il consulente Matteo Cesarini, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A.

E al termine delle indagini preliminari il pubblico ministero titolare del fascicolo, sulla base dei rilievi effettuati dalla polizia locale di Manziana e del loro rapporto, delle testimonianze acquisite e della consulenza cinematica, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per l’automobilista.

I familiari di Lina Cappelletti, che ha lasciato un figlio, quattro amatissimi nipoti e due sorelle, attraverso Studio3A sono già stati da tempo integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione della vettura, ma si aspettavano anche una risposta dalla giustizia penale. Che ora è arrivata. 

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Lina Cappelletti

(eg)