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Prima Porta, il cimitero versa in condizioni di degrado. Non c’è rispetto per i defunti

Il cimitero di Prima Porta è ancora una volta al centro delle cronache romane. Tra allagamenti, infiltrazioni dal soffitto, deiezioni dei piccioni sulle lapidi, i cari dei defunti segnalano il degrado che rende l’atmosfera ancor più triste e cupa. Il senso di degrado regna sovrano ed è un segno di poco rispetto nei confronti dei defunti e per  familiari che vorrebbero poter dar loro un saluto, ma spesso non riescono perché impossibilitati a raggiungere il luogo.

La situazione in via Flaminia p insostenibile dopo giorni di pioggia battente e questo ha provocato un innalzamento del pavimento in alcuni punti del cimitero con il rischio di inciampare o scivolare. Per le persone più anziane, ma anche per i più giovani il tratto quini diventa di difficile percorrenza.

Per quanto riguarda anche i soffitti sembrerebbe che in alcuni punti stiano sul punto di crollare. In alcuni punti, i davanzali di marmo che chiudono i loculi sono crollati senza intaccare nessuno fortunatamente. Anche per i servizi igienici la situazione è al limite.

L’impatto emotivo in una condizione come questa purtroppo è triplicato nel senso negativo. Lo stato di abbandono è la prima cosa che risalta all’occhio. C’è però un documento della commissione ambiente risalente allo scorso 17 novembre (la situazione del cimitero di Prima Porta è nota al Municipio XV) in cui si sottolinea che alcuni consiglieri e assessori hanno effettuato un sopraluogo e hanno potuto vedere come nella palazzina D «le condizioni di deterioramento di intonaco e cornicioni, entrando poi nel primo piano della palazzina ci si accorge della presenza di vetri rotti, soffitti ammalorati e umidi, perdite e infiltrazioni di acqua. Sono presenti barriere architettoniche per entrare nelle palazzine e per andare da un piano all’altro ci sono solo scale mancano sia scivoli per disabili che ascensori». La situazione però non è cambiata neanche di una virgola.

(S)