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Spari contro i clienti di un bar a Guidonia: arrestati padre e figlio

un momento della sparatoria

Sparatoria durante l’aperitivo al bar: presi i responsabili avrebbero fatto fuoco per uccidere. E’ quanto ricostruito dalle indagini sul terribile agguato, fortunatamente senza feriti, avvenuto lo scorso 30 agosto a Guidonia. Due residenti, padre e figlio, avrebbero fatto fuoco contro un gruppo di ragazzi seduti in un noto bar della zona sparando sei colpi di pistola. Lo scopo secondo l’accusa non sarebbe stato solo quello di intimidire, ma anche di uccidere.

Nelle prime ore di oggi venerdì 16 dicembre i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico dei due italiani, padre e figlio, gravemente indiziati in concorso tra loro di aver esploso nella serata del 30 Agosto 2022, sei colpi di pistola all’indirizzo di un gruppo di ragazzi che stava consumando un aperitivo in un noto bar della zona, con chiaro intento omicida.

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L’episodio aveva lasciato sgomenta la popolazione di Guidonia; l’uso di un’arma da fuoco in un esercizio pubblico, il gran numero di persone che potevano essere incidentalmente attinte dai proiettili vaganti, la spregiudicatezza dell’azione mossa in una calda serata estiva, non poteva che richiedere una adeguata risposta dello Stato.

I Carabinieri della Compagnia di Tivoli sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, dopo una certosina attività d’indagine che ha esaminato ogni dettaglio dell’episodio, hanno individuato i possibili autori della sparatoria.

Gli accertamenti del Ris: lo scopo era anche uccidere

Il primo sopralluogo effettuato insieme dalla Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli e dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Frascati aveva già evidenziato diversi particolari. Secondo la Procura “i colpi esplosi erano stati sei e lo scopo non era soltanto solo quello di intimidire i destinatari, ma anche di uccidere. Le conferme sono poi giunte dal successivo intervento dei Carabinieri della Sezione balistica del RIS di Roma che, attraverso una sofisticata strumentazione, sono riusciti a ricostruire le traiettorie dei sei proiettili che, fortunatamente, non sono giunti a destinazione”.

Il piano

Successivamente gli investigatori hanno iniziato ad analizzare la vita e le abitudini dei destinatari dell’atto, uno di loro arrestato nell’immediatezza dei fatti per detenzione di sostanza stupefacente. L’incrocio dei dati derivanti dall’analisi dei tabulati telefonici con i sistemi di videosorveglianza del territorio, la ricostruzione analitica del fatto reato ha permesso, alla fine, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati, padre e figlio, che si presume abbiano accuratamente pianificato e premeditato l’azione.

Il sopralluogo prima della sparatoria

Le risultanze ottenute hanno permesso agli investigatori di focalizzare l’attenzione su alcuni particolari di due vetture che erano passate qualche minuto prima davanti al bar dove si è poi consumata la sparatoria. Alcune ammaccature, gli abiti indossati dai due uomini alla guida, e un particolare tipo di deodorante per auto, caratteristico per forma e colore, tutto finemente contestualizzato ha permesso di individuare i due indagati.

Già a metà settembre i Carabinieri avevano raccolto un grave quadro indiziario a carico dei due ma occorrevano ulteriori riscontri, quindi, a seguito di una perquisizione delegata dalla Procura di Tivoli nei confronti dei due, furono rinvenuti già all’epoca gli abiti utilizzati durante i fatti.

L’indagine, condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli, ha quindi consentito alla Procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per i due indagati. “Ancora una volta – sottolinea la Procura – i Carabinieri hanno dimostrato la loro capacità e professionalità nella tutela dei diritti fondamentali delle persone e della sicurezza dei nostri territori”. (eg)