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FERMARE LA GUERRA, SALVARE L’ITALIA (con Michele Rallo)

Michele Rallo: ex coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale ed ex  deputato, presidente Comitato Scientifico Centro Studi “Dino Grammatico”, ospite di “A Viso Scoperto”.

A marzo 2018 Rallo ha scritto un interessante articolo che si intitolava “ad un passo dalla guerra”, nel quale concludeva che gli Usa stavano facendo di tutto per provocare una guerra con la Russia. Insomma il contrario di quello che ci raccontano oggi. Per quali ragioni era giunto a questa conclusione?

Rallo è firmatario del manifesto “Fermare la guerra, salvare l’Italia”

Nel manifesto si sottolinea:

la guerra scoppiata con l’invasione russa in Ucraina rappresenta un punto di svolta che nessuno può ignorare.

oggi contro l’Occidente prendono le distanze l’80% delle nazioni nel Mondo (che hanno in buona parte condannato l’invasione russa, ma non hanno mai adottato le sanzioni contro Mosca) e si sta formando un blocco di forze poderoso che va dalla Russia alla Cina, con l’India e il resto dei BRICS, fino a buona parte del mondo islamico.

L’Italia rischia in autunno di andare in default e l’unico segnale di allarme ufficiale è stato l’ipocrita “avvistamento” di Mario Draghi di “nuvole all’orizzonte” per la nostra economia.

Sottolinea le debolezze del centro destra cacciato dal governo nel 2011, con quello che è stato definito il golpe Draghi-Trichet, insomma voluto da Bruxelles sulla spinta di Obama.

Chiede una posizione di neutralità attiva per l’Italia rispetto alla guerra come Ungheria e Turchia. Ci sono motivi sufficienti per concentrare i propri sforzi per fare dell’Italia non un Paese cobelligerante, ma una protagonista delle iniziative di pace, come per altro ci viene chiesto da Papa Francesco e da tutto il mondo cattolico

Chiede il ripristino della sovranità anche in vista del probabile collasso della UE. Anche per un’indipendenza militare della nostra difesa oggi succube di Washington e Bruxelles.

Ci aspettiamo, soprattutto, che il nuovo Governo sia consapevole (e anche felice) di constatare che il mondo unipolare a guida americana è finito e che l’Italia e l’Europa si devono preparare a vivere e a crescere in un mondo multipolare in cui le sovranità nazionali tornano prepotentemente protagoniste, pur nel rispetto delle sovranità altrui.

PRENDERE ATTO DELLA CRISI IRREVERSIBILE DELL’UNIONE EUROPEA

la Commissione di Ursula von Der Leyen ha dimostrato con la guerra tutto l’irrealismo politico e la distanza dagli interessi dei popoli dell’Unione Europea.

la Commissione e il Consiglio UE sono stata ferrei nell’imporre le auto-sanzioni a tutte le nazioni del Continente con effetti economici devastanti, ma hanno fatto ben poco per alleviare queste difficoltà, ulteriormente aggravate dalla BCE con la decisione di aumentare i tassi d’interesse e di bloccare gli acquisti dei titoli di stato.

In sintesi l’Italia, sotto la spinta dell’inflazione e della recessione provocate dalle auto-sanzioni contro la Russia, rischia di trovarsi in default già nei prossimi mesi autunnali.

L’INTERVENTO DELLO STATO E LA LIBERTÀ DELLE PICCOLE IMPRESE PER RICOSTRUIRE L’ECONOMIA ITALIANA

mentre la Francia di Macron nazionalizza il colosso energetico di Edf, noi continuiamo a pensare di svendere Alitalia, Ilva e i nostri ultimi “gioielli di famiglia” di Eni, Enel, Leonardo e Fincantieri. Mentre al contrario questi, insieme a Ferrovie dello Stato, dovrebbero essere il fulcro di una nuova industrializzazione del nostro paese.

Le privatizzazioni in Italia volute da D’Alema sono state un fallimento, la liquidazione dell’Iri voluta da Romano Prodi un’amputazione, la deregulation delle “lenzuolate” di Bersani la distruzione del piccolo commercio e del tessuto produttivo del ceto medio.

Il liberismo sfrenato non aiuta le piccole imprese, anzi le uccide esponendole alla concorrenza sleale e al cannibalismo dei grandi gruppi multinazionali.

IL COVID NON DEVE PIÙ ESSERE L’ALIBI PER COLPIRE LA LIBERTÀ DEGLI ITALIANI

è fondamentale tornare a dotarsi di un’azienda farmaceutica di Stato non condizionata dalla logica del profitto, ma finalizzata unicamente alla difesa della salute delle persone, che possa svolgere una ricerca pubblica indipendente e coordinare una produzione di farmaci tali da non essere dipendenti dai diktat di Big Pharma.

ALLA RICERCA DI UN NUOVO IMPEGNO POLITICO PER FERMARE LA GUERRA E SALVARE L’ITALIA. Qual è questo nuovo impegno politico?

Questa funzione di critica costruttiva, di stimolo e di cambiamento effettivo può essere realizzata solo con un nuovo impegno politico sui temi veri ed essenziali, come la guerra, la nostra collocazione in Europa e il modo con cui possiamo evitare il default della nostra economia. Temi su cui possano confluire tutti gli italiani, provenienti da destra come da sinistra, consapevoli della necessità di liberare l’Italia da ogni sudditanza.

Michele Rallo: ex coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale, eletto deputato nel 1994 è componente della Commissione Esteri.  Rieletto nel 1996 per il Polo della Libertà e fa parte delle commissioni Esteri, Politiche dell’Unione Europea, Attività Produttive. Nel 2001 non si ricandida e torna agli studi storici pubblicando diversi volumi sulla storia contemporanea dell’Europa Orientale e sui movimenti nazionalisti tra le due guerre mondiali. Dal 2008 cura un sito sulla storia dell’Europa orientale. Fa parte del comitato scientifico della rivista “Storia Verità”. Presidente Comitato Scientifico Centro Studi “Dino Grammatico”.