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Regime forfettario 2023: novità, cosa cambia, importo e categorie escluse

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Regime forfettario, con il nuovo anno i destinatari del sistema fiscale saranno molti di più. Dal 1 gennaio 2023, infatti, la Legge di Bilancio prevede che il tetto massimo di reddito da rispettare, per usufruire delle agevolazioni, vada a crescere.

Nel dettaglio, se prima il limite da considerare era 65mila euro, la crescita del tetto sarà di 20mila euro, attestandosi a 85mila euro.

Andiamo a vedere nel dettaglio, quindi, che cos’è il regime forfettario, che agevolazioni fiscali prevede e a chi spettano, e tutte le novità del 2023.

Regime forfettario 2023: come funziona, a chi spetta, quanto si risparmia, conviene o no

Il regime forfettario è una possibilità di calcolo fiscale agevolato e destinato alle partite IVA individuali. Fu introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015, per semplificare la gestione di alcuni soggetti economici sia dal punto di vista contabile che di tassazione.

In buona sostanza, il regime prevede un’aliquota fissa su ricavi e compensi, che dal 1 gennaio 2023, sarà di 85.000 euro e non più 65.000. Nel dettaglio, l’aliquota è pari al 15% per le partite IVA generiche, mentre è solo del 5% per le start up.

Il calcolo di quante tasse bisogna pagare è molto semplice. La cifra del fatturato va moltiplicata per l’aliquota fiscale (15% o 5%), in seguito il risultato va moltiplicato per il coefficiente di redditività.

Solo alcune categorie di contribuenti possono beneficiare del regime forfettario, e questo aspetto non è stato modificato dalla nuova Legge di Bilancio. Pertanto, ricordiamo che rimangono escluse tutte le categorie non precisamente indicate fra i possibili destinatari del regime agevolato.

(sg)