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Roma, sabato 19 novembre inaugurazione Mostra Talent Prize 2022 al Museo delle Mura

Tutto pronto per l’apertura della mostra allestita in occasione della XV edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive dedicato ai giovani artisti fondato da Guido Talarico e realizzato da Inside Art.

Il Museo delle Mura, a Roma, nella splendida cornice dell’Appia antica, si prepara a ospitare l’opening della mostra, arrivata alla 15esima edizione. L’inaugurazone del premio di arte contemporanea dedicato agli under40 partirà alle 11 di sabato 19 novembre e resterà visibile fino a domenica 4 dicembre (Museo delle Mura, via di Porta San Sebastiano, 18).

Sarà possibile vedere l’opera della vincitrice, Simona Andrioletti, e quelle di tutti gli altri finalisti e dei vincitori dei premi speciali, assegnati dagli sponsor e partner del concorso.

Simona Andrioletti, chi è la vincitrice del Talent Prize di Roma

Andrioletti, classe 1990, è nata a Bergamo e vive e lavora a Monaco. Il suo lavoro spinge le dinamiche della collaborazione, sfidando l’idea di paternità artistica lasciando che altre persone interferiscano con il processo di creazione delle sue opere.

La sua pratica segue il percorso aperto dalla cosiddetta “estetica relazionale” ed è mossa da temi che riguardano l’essere umano e la sua connessione con il mondo, considerandolo sia come materia spaziale e storica che lega istanze, corpi e memoria collettiva.

L’opera con cui si è aggiudicata il primo premio, Defence. What do you do with your anger?, è un collage di found footage in cui assistiamo ad un susseguirsi di situazioni in cui diverse persone cercano, in diversi modi, di difendersi da situazioni di sopraffazione fisica, emotiva e ambientale, senza riuscirci. Talvolta perché il problema è inaffrontabile, in altri casi perché la modalità di difesa che attuano è autodistruttiva e porta i protagonisti a ridicolizzarsi davanti alla camera di un qualsiasi smartphone di una qualsiasi persona che, vigliaccamente, riprende divertita. I video sono stati ri-filmati da uno smartphone che ha ripreso il monitor di un computer, come a replicare quel meccanismo perverso di voyeurismo e “Schadenfreude” divertito per cui in una situazione di pericolo, il passante, invece di aiutare, filma la scena.

(sg)