Home NOTIZIE ATTUALITÀ Lazio, pronto soccorso affollati da anziani soli. Mancano i posti letto

Lazio, pronto soccorso affollati da anziani soli. Mancano i posti letto

Le attese nei pronto soccorso si moltiplicano di giorno in giorno e ad affollarli sono sempre più gli anziani che spesso non hanno un familiare che può accudirli. Sono costretti, per varie ragioni, a rimanere bloccati al pronto soccorso dove sono già stati visitati dai medici e destinati al ricovero. Molti infatti non possono tornare a casa perché non c’è nessuno che si può occupare di loro. O ancora, c’è anche chi non ha una casa e le malattie legate alla vecchiaia li portano presso queste strutture. Serena Fiore, presidente di Fadoi Lazio, racconta: «Noi attiviamo tutti i meccanismi possibili per poter dimettere. E lo facciamo in modo precoce cercando di prevedere al momento dell’ingresso in reparto quale tipo di soluzione alternativa può essere trovata, tenendo conto del contesto familiare e sociale di ogni persona. Però la richiesta è talmente alta che non viene assorbita ed è frequente purtroppo che pazienti cronici stazionino in posti letti per acuti».

Tante le ragioni del perché avviene questo, tra tutte quella della ridotta disponibilità dei posti letto. Prima della pandemia i letti nel Lazio erano 17.736. Come spiega Paolo Daniele, ex primario del Dipartimento emergenza urgenza a Colleferro e ora in servizio all’ospedale Sandro Pertini di Roma, un fatto non meno importante è il lento turn over. “Nei reparti di medicina la media regionale è 10.3 su 682mila729 giorni di degenza nel 2019, la degenza media in giorni è stabilita in 9,9: al Gemelli è 8,1, all’Umberto I in media dopo 13,8 giorni, al San Camillo 9,8 al Casilino 8,2, al San Giovanni 11,4, al Sant’Andrea 15.3, al Policlinico di Tor Vergata 14,9”.