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Avvistati topi nel reparto Covid del Sant’Andrea. Al San Camillo invece i ratti invadono gli spogliatoi

Al nono piano dell’ospedale Sant’Andrea di Roma sono stati trovati degli escrementi di topo. Adesso ci sono trappole per roditori e piccoli animali ovunque. Sembra che però questo non sia un problema di oggi. È da circa 20 giorni che il problema va avanti, come riferiscono infermieri e medici.

Dopo il primo ritrovamento di escrementi, i dipendenti hanno da subito segnalato il problema all’amministrazione che ha prontamente richiesto che venisse fatta una disinfestazione all’ufficio d’igiene della struttura. Il problema però è che per fare una disinfestazione bisognerebbe rendere agibili i locali togliendo tutto ciò che c’è all’interno. Locali vuoti dove trasferire il reparto Covid, dove sono stati trovati gli escrementi, non ce ne sono. Per cui si sono semplicemente messe a terra delle trappole per cacciare il topo, o i topi.

«Li sentiamo camminare nel controsoffitto, è lì che hanno fatto la tana. E chissà quanti sono» raccontano gli operatori sanitari. Intanto i pazienti sono preoccupati e iniziano a fare domande. Per di più in un reparto Covid, dove le misure di sicurezza devono essere più accurate degli altri reparti.

Stesso problema è stato segnalato anche al San Camillo, dove sono stati avvistati dei topi dalla coda lunga, in pratica dei ratti. Hanno preso possesso dello spogliatoio femminile del padiglione Morgagni al punto che alcune operatrici preferiscono andare al lavoro già con la divisa.