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Roma, arriva il piano di riqualificazione di Boeri: “Laboratorio Roma50 – il futuro di una metropoli mondo”

Il progetto partirà con un piano di recupero per le zone disagiate, per poi passare al tema dei trasporti, di una “mobilità sostenibile” e di valorizzazione del verde.

Di fronte ai tantissimi obiettivi da raggiungere, dall’Agenda 2030 al Giubileo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessorato all’Urbanistica hanno deciso di collaborare con l’architetto Stefano Boeri per elaborare una visione futura per la città. Questa collaborazione avverrà tramite un contratto di consulenza con cui insieme si penserà ad una Capitale diversa e tolta dai suoi disservizi.

Si partirà da un piano di recupero per le zone disagiate, per poi passare al tema dei trasporti, punto dolente per la Capitale. E ancora si parlerà di “mobilità sostenibile” e valorizzazione del verde. Per fare tutto ciò è stata scelta la figura di Stefano Boeri, architetto che già si occupa di progettare piani di rigenerazione e sviluppo per metropoli e grandi città, come Shanghai, San Paolo, Mosca, Ginevra, Marsiglia, Tirana, Eindhoven.

Roma d’altronde si sta preparando a rispondere adeguatamente ai piani delle Nazioni Unite e a quelli della Commissione Europea per la transizione ecologica.

Il progetto

L’architetto Boeri ha proposto all’amministrazione il progetto “Laboratorio Roma50 – il futuro di una metropoli mondo” che vede l’istituzione di un laboratorio impegnato ad elaborare una strategia complessiva di rigenerazione sia urbana che ambientale per Roma. L’idea è quella di sistematizzare tutto ciò che è contenuto nei protocolli urbani che la città sta adottando. Tutto ciò sarà discusso venerdì in giunta quando oggetto della discussione sarà proprio la proposta di delibera firmata dall’assessore all’Urbanistica.

L’obiettivo di questo progetto è proprio quello di puntare su vari aspetti che potrebbero arricchire ancor di più la città, come ad esempio recuperare la potenzialità del biondo Tevere, rafforzare i trasporti e introdurre il verde lì dove non ce n’è traccia.

Il gruppo di lavoro

Il laboratorio sarà formato da un gruppo di lavoro tra cui lo stesso architetto, due architetti con ampia esperienza in capo architettonico, urbanistico e di rigenerazione urbana, dieci progettisti under 35 ed in più un esperto di protocolli ambientali. Il team sarà seguito anche da un comitato garante composto da quattro personalità internazionali provenienti da diversi campi scientifici e disciplinari.

Il costo del progetto è di 750mila euro stanziati a Bilancio fino al 2024 e si dovrà attendere venerdì per la sua approvazione.