A fine partita ha pianto come se quella conquistata ieri fosse la sua prima finale europea. Josè Mourinho, invece, per sette volte è arrivato in fondo a competizioni internazionali, vincendo in quattro occasioni. È un veterano delle imprese sportive ed è ad un passo dal riscrivere la storia della Roma.
L’ultima finale europea giallorossa risale a 31 anni fa, quando uscì sconfitta nella doppia sfida in Coppa Uefa con l’Inter. Ancora più dolora la sconfitta negli anni Ottanta in finale di Champions contro il Liverpool, all’Olimpico. L’ultimo successo internazionale di Mourinho risale invece al 2010, quando con l’Inter vinse il Triplete. Ed è l’ultimo anno in cui una squadra italiana ha vinto qualcosa al di fuori dei confini nazionali.
E’ vicino ad un’altra impresa Mou, anche se la Conference non è la Champions. Ma per la Roma vale uguale. E si è visto dalla travolgente passione dell’Olimpico prima, durante e dopo la partita con il Leicester. Una cavalcata resa possibile da Mou che è riuscito a unire il popolo giallorosso, con le parole e i fatti.
Prima della gara con il Leicester il portoghese ha chiamato a raccolta i tifosi. Lo stadio ha risposto presente e ha spinto la squadra alla finale. Dopo la partita Mou, quasi in lacrime, ha raccontato così le emozioni della gara: “È stata una vittoria di famiglia. Non solo quella che era in campo e in panchina, ma la famiglia che era allo stadio in un clima di totale empatia”. Famiglia: la parola chiave che ha portato i giallorossi all’ultimo atto di Conference League.
