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Il Covid ha fatto crescere la povertà, a Roma una cucina mobile sfama chi non ha nulla

Sinigallia: "Siamo molto felici, siamo già in 4 città in Italia e arriveremo in sette città nel giro di tre mesi." 

I numeri parlano di 50.000 senzatetto in Italia nel 2015, di cui 7.000 solamente a Roma. Numeri impressionanti che sono peggiorati con il periodo pandemico che si sta vivendo. È necessario quindi un aiuto più concreto nei confronti delle persone in stato di difficoltà ed emarginazione sociale. Fondazione Progetto Arca sta facendo proprio questo: accorciare le distanze tra chi può aiutare e chi ha bisogno con una cucina mobile che serve pasti caldi alle persone senza fissa dimora. Un attività sociale di grande spessore, ma che non si limita al solo pasto.

“La cucina mobile di progetto arca che darà 450 pasti a settimana alle persone senza dimora è un luogo di relazione dove le persone con i volontari possono iniziare un cammino per il reinserimento sociale abitativo e lavorativo” così ha dichiarato Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.

Un aiuto necessario, immediato e dignitoso da parte di tante volontarie e tanti volontari che, assieme ad una rete di altre associazioni, provvedono ad uno dei bisogni primari dell’uomo, che è quello di mangiare, ma dietro questo gesto c’è molto di più. C’è la voglia di ascoltare le storie di ciascuno, c’è l’intenzione di recepire le richieste d’aiuto qualora ce ne fosse il bisogno e non per ultimo c’è la speranza di poter offrire un percorso di vita differente con una realtà lavorativa e sociale diversa.

“Siamo molto felici – continua Sinigallia – siamo già in 4 città in Italia e arriveremo in sette città nel giro di tre mesi.”