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Le buone maniere, per favore! Per un ambiente più civile

L’etichetta e la cortesia un tempo erano al centro dell’educazione, ora che il vulnus del problema è esattamente al polo opposto, ci sono iniziative che rispecchiano questa mancanza sociale di ritornare alle buone maniere

Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 19 aprile 2024.

Come sarebbe vivere in un Paese fondato sulle buone maniere? Significherebbe vivere in un ambiente più civile, anche se magari il Pil non ne terrebbe conto. Ma come quasi tutte le cose che non fanno guadagnare nello stretto giro, difficilmente ci si investe tempo e ancor meno fondi.

Quello che però non viene spesso considerato è che, investendo sulle buone maniere, inevitabilmente si andrebbe a migliorare e non poco la qualità di vita degli altri e la propria. Anche semplicemente dicendo la parola magica quando si chiede qualcosa, ossia “per favore”.

Buone maniere e dove trovarle

Ed è forse perché l’etichetta e la cortesia un tempo erano al centro dell’educazione, ora che il vulnus del problema è esattamente al polo opposto, ci sono iniziative che rispecchiano questa mancanza sociale. Ad esempio una scuola di Monza ha ben pensato di introdurre un seminario di buone maniere per contrastare il bullismo. O ancora, in un istituto di Tor Bella Monaca a Roma nasce un libro sul galateo.

Far capire agli studenti – investendo quindi su chi rappresenta il futuro – l’importanza della buona educazione, significa valorizzare la propria vita e la propria persona, migliorando quindi il rapporto con gli altri.