Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 17 aprile 2024.
In Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2. Un quadro confermato anche dai dati raccolti dall’Istat che segnalano anche che un uomo su 3 risulta ancora senza figli oltre i 36 anni. È anche vero che in Italia, secondo una indagine dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le spese per mantenere un bambino durante il suo primo anno di vita vanno da un minimo di 7.065,07 euro fino ad un massimo di 17.030,33 euro.
Combinando le due informazioni, si può dire che fare un figlio va di pari passo con la possibilità economica di ognuno di sostenere determinate spese. Tra queste, quella dedicata all’alimentazione del bambino è la più dispendiosa e la più significativa: tra latte, pappe e biscotti, i genitori italiani arrivano a spendere da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 5000 euro circa.
Latte artificiale, una spesa alle stelle
Tra le spese, quelle del costo del latte artificiale subentrano nel momento in cui – nei primi mesi di vita del bimbo – le neo mamme non possono o non vogliono allattare al seno il proprio figlio. Questo fa sì che si vada ad optare per il latte artificiale (o più comunemente conosciuto come latte in formula) che porta, però, una spesa non indifferente: si parla di 21 euro al kg per il latte artificiale in polvere formula 1 – ossia quella più indicata per i primi sei mesi di vita del bambino.
Facendo un calcolo, per un fabbisogno di circa 205 litri di latte diluiti in sei mesi e considerando che con un confezione da 800 grammi si ottengono 6 litri di preparato, la spesa ammonta a circa 570/600 euro per i primi sei mesi.
Essere genitori, quindi, porta infinite gioie nella vita di una coppia, ma costa tanto sia in termini di sacrifici che in termini economici. Purtroppo, bisogna farsi i conti in tasca per poter affrontare una situazione che grida aiuto nei confronti delle istituzioni.
