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Un caso di Legionella a Roma, facciamo chiarezza con il dott. Francesco Broccolo

Legionella in una caserma dei vigili del fuoco a Roma, sotto accusa un boiler dell’acqua

Ospite in collegamento dott. Francesco Broccolo, microbiologo del SIMA

Dopo due anni di pandemia, cadere preda di facili allarmismi è abbastanza scontato. Un caso di legionella nella Capitale e un altro registrato a Frosinone a gennaio scorso fanno scattare subito l’allarmismo generale e il timore di essere di fronte ad altre possibili emergenze.

La notizia: la caserma di via Scribonio Curione, in zona Tuscolano a Roma, viene chiusa dopo che un vigile del fuoco ha contratto la legionella. Il pompiere è finito in rianimazione viste le sue gravi condizioni e, dopo i controlli di rito condotti dall’Arpa, i dodici pompieri sono stati trasferiti. Una  “situazione di estremo disagio”: così l’ha definita il coordinamento Usb Roma dei vigili del fuoco per voce di Paolo Cergnar.

Ma che cos’è la legionella? Come si contrae? La legionella è un bacillo che provoca una malattia che si trasmette per via aerea chiamata legionellosi che colpisce prevalentemente il sistema respiratorio con forme anche acute di polmonite.

Un batterio in grado di sopravvivere nell’acqua e nel fango che si trasmette anche per via aerea, soprattutto negli impianti d’aria. Il bacillo può svilupparsi in due malattie distinte, Malattia dei Legionari e Febbre di Pontiac. La prima presenta una polmonite ed è l’infezione più grave mentre la seconda è la forma più leggera. È presente comunque una terza forma asintomatica che si riscontra solo con la presenza di anticorpi formatisi in seguito all’infezione.

Per prevenire la diffusione della legionellosi è bene effettuare periodici controlli degli impianti di areazione e del sistema idrico; può essere inoltre utile pulire e disinfettare scaldabagni e tubature, ovvero i serbatoi di accumulo dell’acqua.

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