Roma, solo due autoscale e un pompiere ogni 30mila abitanti, l’appello dei Vigili del Fuoco: “Siamo al collasso”
Ospite in collegamento Lucio Truscia, capo squadra e Coordinatore “FP CGIL” VVF di Roma
Quando si parla di Giubileo e arriva, inevitabile, il conto alla rovescia si mettono sul piatto anche tutte le carenze e i presunti ritardi di Roma su infrastrutture, trasporti, decoro, sicurezza. Ecco, forse è proprio su quest’ultimo aspetto che si dovrebbe lavorare di più.
Nella Capitale, se dovessero scoppiare tre incendi in punti diversi della città, ci si troverebbe in una situazione particolarmente difficile: sono solo due le autoscale a disposizione dei Vigili del Fuoco per tutta Roma. Si deve sperare, dunque, che non ci siano contemporaneamente più di tre emergenze con persone intrappolate in case o uffici.
Vigili del fuoco di Roma, quindi, senza mezzi e (pure) senza personale: si stima che ci sia un pompiere ogni 30mila abitanti, una situazione che qualcuno definisce “al collasso”.
Qualche numero: a Roma durante un turno di servizio operano in media 200 pompieri. Da questo numero bisogna sottrarre almeno 60 unità che effettuano soccorso nelle sedi aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, nella sede portuale di Civitavecchia e al Nucleo sommozzatori. Quindi il servizio è tenuto in piedi da poco più di 140 unità. Le norme che l’Unione Europea si è data, impongono un vigile del fuoco ogni mille abitanti, a Roma si raggiunge il record negativo di uno ogni 30mila.
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