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Non solo Roma – Puntata di Martedì 16 Aprile 2024

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 16 Aprile 2024

Legionella in una caserma dei vigili del fuoco a Roma, sotto accusa un boiler dell’acqua

Ospite in collegamento dott. Francesco Broccolo, microbiologo del SIMA

Dopo due anni di pandemia, cadere preda di facili allarmismi è abbastanza scontato. Un caso di legionella nella Capitale e un altro registrato a Frosinone a gennaio scorso fanno scattare subito l’allarmismo generale e il timore di essere di fronte ad altre possibili emergenze.

La notizia: la caserma di via Scribonio Curione, in zona Tuscolano a Roma, viene chiusa dopo che un vigile del fuoco ha contratto la legionella. Il pompiere è finito in rianimazione viste le sue gravi condizioni e, dopo i controlli di rito condotti dall’Arpa, i dodici pompieri sono stati trasferiti. Una  “situazione di estremo disagio”: così l’ha definita il coordinamento Usb Roma dei vigili del fuoco per voce di Paolo Cergnar.

Ma che cos’è la legionella? Come si contrae? La legionella è un bacillo che provoca una malattia che si trasmette per via aerea chiamata legionellosi che colpisce prevalentemente il sistema respiratorio con forme anche acute di polmonite.

Un batterio in grado di sopravvivere nell’acqua e nel fango che si trasmette anche per via aerea, soprattutto negli impianti d’aria. Il bacillo può svilupparsi in due malattie distinte, Malattia dei Legionari e Febbre di Pontiac. La prima presenta una polmonite ed è l’infezione più grave mentre la seconda è la forma più leggera. È presente comunque una terza forma asintomatica che si riscontra solo con la presenza di anticorpi formatisi in seguito all’infezione.

Per prevenire la diffusione della legionellosi è bene effettuare periodici controlli degli impianti di areazione e del sistema idrico; può essere inoltre utile pulire e disinfettare scaldabagni e tubature, ovvero i serbatoi di accumulo dell’acqua.

Una legge per tutelare i dialetti del Lazio: la Regione Lazio investe 600mila euro

Ospite in collegamento prof. Claudio Giovanardi, linguista e docente di Storia della Lingua Italiana presso l’Univ. degli studi “Roma Tre”

Nell’era della digitalizzazione “estrema” e dell’entrata sempre più prepotente di anglicismi o comunque termini derivanti da lingue straniere, quanto è importante tutelare i dialetti?

Un patrimonio ricchissimo della nostra penisola da tutelare e salvaguardare quanto più possibile e, mentre c’è chi azzarda l’ipotesi che potrebbero presto scomparire, c’è chi invece si impegna affinché ciò non avvenga. Il Consiglio regionale del Lazio ha, infatti, approvato una legge per la “valorizzazione dei dialetti del Lazio“: per i prossimi tre anni saranno destinati circa 600 mila euro per la loro salvaguardia attraverso una serie di progetti e investimenti scolastici e non.

L’obiettivo della norma è la stesura di una mappa e di un registro completo dei dialetti presenti in regione attraverso studi e ricerche. Si prevede anche l’organizzazione di un festival delle lingue popolari e la definizione di convenzioni con le scuole.

Leggi anche: Regione Lazio, approvata la legge sui dialetti

Malattie sessuali, tanti casi tra giovani e giovanissimi: i ragazzi i più colpiti

Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione “Civonline

Sono in aumento le malattie sessualmente trasmissibili tra giovani e giovanissimi e colpiscono soprattutto i ragazzi. Sono i dati, allarmanti, raccolti in questi anni dai Consultori dell’azienda sanitaria locale. Numeri in linea con quelli forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità come spiega Alessandro Onofri, medico specialista in endocrinologia e andrologia della Asl Roma 4.

SEMPRE PIÙ CASI TRA GIOVANI E GIOVANISSIMI

«La stessa Oms ci dice che ogni giorno nel mondo c’è 1 milione di nuovi casi di infezioni sessualmente trasmissibili e questo dato sottolinea un aumento». Questi dati sono stati raccolti in Italia dal 1991 al 2021. «In questo periodo – ha spiegato – ci sono stati più di 150mila casi di malattie sessualmente trasmissibili e dal 2005 ad oggi c’è stato un aumento fino all’80%, parliamo soprattutto di sesso maschile per un’età media di 33 anni».

Si associa troppo spesso la malattia sessuale all’Hiv ma sono oltre 30 i patogeni. «Oltre il 50% dei ragazzi intervistati durante i nostri incontri nelle scuole – ha detto Onofri – pensa all’Hiv ma ci sono gli herpes, l’Hpv, le Epatiti B e C o Gonorrea, Sifilide, Clamidia, Gonorrea, eccetera. Sicuramente i più diffusi sono Herpes e Papilloma». L’andrologo della Asl attualmente è operativo a Bracciano e ha raccolto parte del bacino d’utenza di Civitavecchia e comprensorio.

IL LAVORO DEI CONSULTORI TRA INFORMAZIONE E PREVENZIONE

«Come consultorio cerchiamo di valutare la fascia giovani è più esposta per una serie di circostanze, spesso hanno rapporti non protetti e solo il 33% usa il preservativo. Sempre secondo i dati Oms, inoltre, un terzo del milione di casi quotidiani interessa giovani con meno di 25 anni e un adolescente su venti può contrarre malattie sessualmente trasferibili. L’Hiv colpisce una fascia di età tra i 15 e i 24 anni».

RAPPORTI PRECOCI E SCARSA CONOSCENZA

Conoscendo queste fragilità il consultorio è attivo sul territorio con incontri nelle scuole di educazione sessuale e campagne di informazione. In generale si è riscontrato un «aumento delle malattie sessualmente trasmissibili – ha continuato Onofri – e un abbassamento dell’età media per un insieme di fattori come disinformazione, rapporti più precoci o anche l’inconsapevolezza di avere una malattia.

Proprio per questo ci concentriamo sulle terze medie e sui secondi superiori. Nove ragazzi su dieci attingono informazioni da amici o internet e questo non va bene, tanti non conoscono la figura dell’andrologo. Spesso il ragazzo è più reticente nell’andare a visita e quindi magari trascura i sintomi fino a quando sono palesi o gravi. Basti pensare che solo il 5% dei ragazzi sotto i 35 anni ha fatto un controllo andrologico».

È importante quindi conoscere la figura dell’andrologo e rivolgersi a lui per ogni dubbio o anche solo per maggiore sicurezza. L’ambulatorio è attivo il mercoledì, dalle 9.30 alle 13, per prenotazioni chiara lo 0696669126.

Mari propone Frascarelli come candidato sindaco, ma lui rifiuta

«Non sono disposto a candidarmi a sindaco di Civitavecchia». Questa la risposta del presidente del consiglio comunale Giancarlo Frascarelli il cui nome dovrebbe arrivare domani sul tavolo del senatore di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni, che ha convocato il giornalista Massimiliano Grasso, il coordinatore locale del partito Paolo Iarlori e la consigliera regionale Emanuela Mari per definire la posizione in vista delle amministrative, arrivando ad una «scelta – aveva spiegato – il più possibile forte e inclusiva per le elezioni amministrative nella città di Civitavecchia».

E proprio dalla Mari è arrivata oggi l’indicazione di Frascarelli come possibile candidato sindaco per la coalizione. «Il fatto che non possa essere contento con la mia componente è una cosa che risolverò con loro ma non pregiudica i rapporti – ha spiegato il consigliere metropolitano di FdI – poi che io non sia stato invitato a riunioni dove ritenevo potesse essere utile la mia presenza è altro argomento che affronterò nelle opportune sedi. Ribadisco con fermezza che non ho alcuna intenzione di candidarmi a sindaco. Chiedo soltanto una cosa, per chiarezza al partito, se è vero che in precedenza la consigliera Mari al tavolo regionale abbia proposto il mio nome insieme a tutti gli altri».

Mari ha quindi ringraziato il presidente della federazione della Provincia di Roma di FdI Marco Silvestroni «che, avvertendo la necessità del territorio, al fine di addivenire a una scelta il più possibile forte e inclusiva per le elezioni amministrative nella città di Civitavecchia, ha convocato l’incontro».

E ricorda che due giorni fa, «grazie all’instancabile aiuto del Coordinatore Paolo Iarlori, del Capogruppo Raffaele Cacciapuoti e di Alessio Romagnuolo che guidano la nostra comunità a Civitavecchia, abbiamo riunito più di 400 amici, tra militanti e simpatizzanti per confrontarci, ed incoraggiarli verso le imminenti elezioni comunali.

“Abbiamo sempre ritenuto – ha aggiunto – che l’unità del centrodestra sia un valore fondamentale, indispensabile per realizzare gli obiettivi comuni che ci siamo prefissati. Ancor di più, abbiamo sempre considerato l’unità di FdI un valore e, anche quando alcune esternazioni degli ultimi giorni destavano in noi grande preoccupazione, sapevamo che l’unità all’interno di Fratelli d’Italia sarebbe stato il valore essenziale per arrivare ai risultati che i nostri concittadini meritano e che il nostro Partito si aspetta”.

“Come più volte abbiamo avuto modo di rappresentare, avevamo una idea ben precisa sull’identikit del candidato Sindaco di Civitavecchia ma, per cercare l’unità del partito prima e della coalizione poi, con spirito di responsabilità, grazie al grande entusiasmo trasmesso da Giorgia Meloni, all’interno del nostro Partito possiamo annoverare esponenti di grande valore, molti in grado di essere ottimi candidati a Sindaco, ed infatti abbiamo proposto la figura del Presidente del Consiglio e Consigliere della Città Metropolitana Giancarlo Frascarelli, che tra tutti vanta la maggiore esperienza in consiglio comunale.

Ora è il momento di trovare l’unità. Personalmente, e insieme alla mia comunità politica, lavorerò perché FdI trovi la migliore soluzione che unisca e non divida. E incontreremo il Presidente Silvestroni – ha concluso – con questo unico obiettivo. A tutti i partiti della coalizione di centro destra chiedo di riflettere sulla opportunità di fare tutti un passo di lato per farne uno tutti insieme in avanti, per non consegnare la città ad altri. Solo attraverso un fronte unito e coeso possiamo affrontare le sfide che ci attendono e lavorare per il progresso e lo sviluppo della nostra città».

Santa Fermina, ricco il programma di festeggiamenti

Sarà “Il martirio di Santa Ferma”, opera lirica settecentesca composta da Antonio Caldara, eseguita venerdì sera alle 19.15 nella Cattedrale di Civitavecchia da un ensemble di otto musicisti e cinque cantanti lirici, ad aprire i festeggiamenti in onore di Santa Fermina patrona di Civitavecchia.

Il ricco programma di iniziative è stato presentato questa mattina, da Stefano Fantozzi, presidente del Comitato diocesano Santa Fermina, Rachele Giannini, direttrice dell’Ufficio Beni culturali della diocesi, monsignor Cono Firringa, parroco della Cattedrale San Francesco d’Assisi, alla presenza di Comune, Fondazione Cariciv e Capitaneria di porto, che hanno garantito massimo sostegno. Seguendo il mandato del vescovo Ruzza, che lo scorso anno ha spinto per la costituzione del comitato diocesano Patrona Santa Fermina, i festeggiamenti saranno improntati sul piano spirituale e culturale, in una dimensione diocesana. Quattro i momenti fondamentali.

Il concerto in Cattedrale di venerdì sera, guidato dal maestro Corrado Stocchi, la conferenza storica “Santa Fermina e i santi in transito al Porto di Civitavecchia” curata da don Augusto Baldini (mercoledì 24 aprile alle 18 alla sala Giovanni Paolo II), il concerto della Banda Musicale della Marina Militare al Teatro Traiano (il 26 aprile alle 18) e le celebrazioni eucaristiche con il Triduo di preparazione curato dalle parrocchie della città, la Messa Solenne del 28 aprile presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza e da monsignor Francesco Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, la processione per le vie del Centro Storico e nel Porto.

Sabato 27 aprile sarà inaugurata una nuova statua di Santa Fermina, realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, alta circa 60 cm e posta su un basamento, presso il circolo nautico “Buca di Nerone”, finanziata dalla Fondazione Cariciv. Per la giornata del 28 aprile saranno poi visitabili sia la grotta che la cappella di Santa Fermina al ForteMichelangelo. Sarà inoltre possibile ritirare i drappi in via Guglielmotti per addobbare i balconi durante il percorso della processione.

“77° Gran Premio della Liberazione”, tutto pronto per la Capitale

Ospite in collegamento Claudio Terenzi, organizzatore e promoter “77° GP Liberazione”
Dal 1946, il 25 aprile Roma diventa il centro del mondo ciclistico giovanile. Per la 77° volta, in occasione di una data che rappresenta uno storico e sentito anniversario della storia del nostro Paese, sulle strade della Capitale si svolgerà il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, noto a livello internazionale come il “Mondiale di Primavera”, che vanta un albo d’oro di tutto rispetto considerate le vittorie, tra gli altri, di grandi campioni quali Gianni Bugno, Matteo Trentin e Matthew Goss.
L’evento, sarà una sorta di antipasto dell’epilogo del 107° Giro d’Italia, che il 26 maggio si concluderà a Roma con la tappa finale di 122 chilometri che decreterà il vincitore finale della Corsa in Rosa. La storica corsa ciclistica su strada organizzata dal Terenzi Sport Eventi, inserita nel calendario della
UCI e della FCI e sostenuta dall’Assessorato allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda di Roma Capitale, si svolgerà come di consueto sul tradizionale tracciato delle Terme di Caracalla, e prevede una serie di gare agonistiche e aperte a tutti, per una partecipazione prevista di oltre 2.000 ciclisti.
La zona di partenza e arrivo saranno come sempre posti in viale
delle Terme di Caracalla, e i tradizionali sei chilometri si snoderanno con continui saliscendi tra Porta Ardeatina, Mura Romane, Piramide Cestia e Porta San Paolo.
Nella gara U23 i sei chilometri di tracciato dovranno essere percorsi 23 volte per un totale di 138 chilometri, le donne percorreranno 16 tornate (96 km), 15 i giri previsti per la categoria juniores (90 km), mentre Allievi ed Esordienti
affronteranno rispettivamente 60 chilometri (10 giri) e 30 chilometri (6 giri con tracciato ridotto a 5 km).