Il dualismo nazionalsocialismo – antifascismo (Con Matteo Simonetti, 28/03/2024)

 

 

Nazionalsocialismo? Se ti discosti dal pensiero unico sei un fascista o un nazista, almeno così vorrebbe il sedicente antifascismo.

Termini affibbiati con il solo intento denigratorio, non a caso prima hanno inventato il termine No Vax e lo hanno affibbiato ad un gruppo eterogeneo di persone per la maggior parte plurivaccinate, poi non contenti, i no vax sono diventati fascisti, esattamente come i cosiddetti “filorussi” o i famigerati “negazionisti climatici”.

Se da una parte sappiamo che questi termini vengono utilizzati come armi nella guerra delle parole, come termine per definire tutto ciò che la popolazione dovrebbe percepire come negativo, come arma di manipolazione delle masse, dall’altra parte basterebbe conoscere il fascismo e il nazionalsocialismo per rendersi conto di quella che non è altro che una truffa semantica.

Di questo parliamo con Matteo Simonetti che torna in trasmissione dopo la puntata dedicata a Kalergi e all’immigrazione, dove avevamo presentato il suon libro “Kalergi – La prossima scomparsa degli europei, Nexus Edizioni.

Capire il nazionalsocialismo

Con questa puntata prosegue la nostra collaborazione con la casa editrice Nexus edizioni e Matteo Simonetti presenta il suo libro “Hitler e Fichte. Capire il nazionalsocialismo”, Nexus Edizioni.

HITLER E FICHTE - Capire il Nazionalsocialismo, di Matteo Simonetti - Nexus Edizioni
HITLER E FICHTE – Capire il Nazionalsocialismo, di Matteo Simonetti – Nexus Edizioni

Sul nazionalsocialismo è stata pubblicata una mole sterminata di studi. Raramente però capita di imbattersi in qualcosa che riesca ad andare al di là delle letture ideologizzate, che riesca a discernere la realtà dei fatti, e soprattutto la vera natura delle idee di questo movimento politico, dalle cristallizzazioni e dalle stereotipie che la sudditanza alle volontà politiche del vincitore angloamericano ha comportato. La demonizzazione e la reductio ad hitlerum fanno allora sempre capolino, impedendo una comprensione che invece, a distanza di quasi un secolo, sarebbe oggi necessaria. Senza ovviamente cadere, d’altra parte, nella apologia, Simonetti ricostruisce la genesi culturale e sociale del nazionalsocialismo partendo dal pensiero di J. G. Fichte, per rivolgersi all’analisi del mondo tipicamente tedesco del romanticismo e dell’idealismo, e giungere poi ad illustrare le effettive scelte e realizzazioni politiche di questo totalitarismo novecentesco. Grande spazio viene riservato in questo testo all’analisi di documenti originali, alla critica degli scritti hitleriani, alle conseguenti scelte in campo economico, sociale, geopolitico e giuridico.

Il libro restituisce una visione oggettiva del nazionalsocialismo e di Hitler, infrangendo le interpretazioni più comuni basandosi su documenti che non provengono da fonti del nazionalsocialismo ma anzi appartengono a pensatori, politici, militari, economisti che sono contro il nazionalsocialismo.

Lungi dal fare apologia Simonetti però cerca di guardare alla questione tenendo conto che la storiografia odierna è ormai incrostata da oltre ottant’anni dall’interpretazione del vincitore che ha un po’censurato le posizioni contrarie alle sue e lo ha fatto in modo molto oculato. Quindi le letture presenti nei giornali, nei media e nelle scuole sono determinate da questi pregiudizi, il tentativo di Simonetti è proprio quello di ridare del nazionalsocialismo una lettura il più possibile fedele ai fatti.

L’intero testo è contenuto nella tesi dottorale di Simonetti che si è diplomato a pieni voti alla università di Salamanca in storia della filosofia, uno studio a tempo pieno durato quattro anni. Uno studio che infrange moltissimi pregiudizi.

Numerose le rivelazioni di Simonetti, anche sulle presunte origini ebree di Hitler o gli undici punti della propaganda di Goebbels, Ministro del Reich per l’Istruzione pubblica e la Propaganda.

Simonetti risponde a molte domande:

Che cosa è il nazionalsocialismo e perché viene usato come insulto, come termine dispregiativo nei confronti di chiunque non si conformi al pensiero unico?

Quali le idee, le teorie del nazionalsocialismo? Il ruolo di Fichte?

L’antisemitismo e l’odio contro gli ebrei provengono dal nazionalsocialismo?

Hitler ha applicato il nazionalsocialismo o lo ha usato a suo uso e costume?

Nella puntata si parla anche propaganda di guerra e fake news, cancel culture, crimini di odio, polically correct, neonazisti ucraini e ovviamente il dualismo fascismo – antifascismo.

Matteo Simonetti

Matteo Simonetti, professore liceale di storia e filosofia, è stato docente nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola per l’infanzia al master universitario. È saggista, giornalista e musicista. Attualmente è dottorando in storia della filosofia presso l’Università di Salamanca sul tema del rapporto tra Heidegger e il nazionalsocialismo. Ha collaborato a varie testate e riviste nazionali e internazionali, quali Il Secolo d’Italia, Il Borghese, L’Indipendente, L’Uomo Libero, Anales de Historia de la Filosofia, Differenz ed altre, occupandosi di filosofia, musica e critica politica. Ha inoltre pubblicato su questi temi già diversi saggi. Attualmente svolge anche una intensa attività di conferenziere, anche per canali radiofonici e televisivi.

Attribuzioni immagine di copertina Hitler: Bundesarchiv, Bild 102-13774 / Heinrich Hoffmann / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons



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