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Roma Pride, gli organizzatori a Rocca: “Non chiederemo patrocinio a chi nega diritti”

Dopo un anno, riecco la polemica: la Regione Lazio, attraverso le parole del presidente Francesco Rocca, ha ribadito che non darà il patrocinio al Roma Pride se quest’ultimo metterà al centro il tema della maternità surrogata. La replica degli organizzatori del Pride della Capitale è arrivata in queste ore, riportata da Adnkronos.

Roma Pride, le parole degli organizzatori

Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo di Cultura Omosessuale ‘Mario Mieli’ ha spiegato: “Vorremo rasserenare il governatore Francesco Rocca, dopo il pessimo teatrino messo in scena lo scorso anno non abbiamo mai pensato di chiedere il patrocinio ad una Regione che non solo, in pochi mesi di governo, ha fatto un enorme passo indietro sul fronte dei diritti civili ma che pretenda di dettarci l’agenda delle rivendicazioni”.

Ha aggiunto: “Siamo sempre dell’idea che, come tutte le Istituzioni del nostro Paese, la Regione Lazio, rappresenti anche tutte le persone che scenderanno in piazza con noi il 15 giugno per celebrare i 30 anni del Roma Pride ma le nostre rivendicazioni politiche non sono un buffet dal quale Rocca può prendere i piatti che più gli aggradano trascurando quelli che gli restano più indigesti”.

“Il Presidente Rocca può dormire sonni tranquilli: per evitargli equivoci e fraintendimenti con la sua maggioranza di estrema destra, della quale è evidente ostaggio, metteremo il logo della Regione Lazio a testa in giù sul sito del Roma Pride con la chiara dicitura ‘senza il patrocinio della Regione Lazio’. Consigliamo al Presidente Rocca di scendere in piazza con noi il 15 giugno al Roma Pride, respirerà finalmente anche lui un po’ di libertà”, conclude.

Le parole di Rocca

Ieri, a margine di un evento di Adnkronos, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è tornato sul tema parlando a La Ragione: “Sono contro ogni discriminazione e la Regione Lazio si schiererà a tutela della libertà di amare e di essere sé stessi. Ma il tema della maternità surrogata è un tema etico e traccia un solco inconciliabile per quello che mi riguarda alla concessione del patrocinio”.