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Corteo utisti NCC lunedì 25 marzo a Roma: lo stesso giorno sciopero dei taxi

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Lunedì 25 marzo, nel giorno del voto di sfiducia a Salvini, si prevede un’intensa protesta a Roma, con autisti NCC che giungeranno da tutta Italia per manifestare contro i decreti ministeriali che potrebbero impattare negativamente sul loro settore. Queste misure, secondo la categoria, rischiano di danneggiare gravemente il comparto. Il leader della Lega, considerato dagli autisti NCC come un “alleato dei tassisti”, è nel mirino della protesta. Allo stesso tempo, i tassisti sciopereranno per 14 ore proprio il 25 marzo, a causa della richiesta dell’AGCM di aumentare il numero di licenze nella Capitale.

La protesta degli NCC nel giorno dello sciopero dei taxi

La manifestazione avrà inizio alle 12 presso il Pala Lottomatica con un corteo “a numero chiuso”, simile a quello delle proteste dei trattori, con la partecipazione consentita solo a 20 veicoli che si dirigeranno verso piazza della Repubblica.

Qui, si terrà un presidio fisso degli autisti provenienti da ogni angolo del Paese, con oltre mille persone attese secondo gli organizzatori.

Le cause della contestazione

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta attuando quanto previsto già nel 2019 dall’ex ministro Toninelli, introducendo nuove regole per il settore del noleggio con conducente.

Queste regole, secondo i rappresentanti della categoria, sembrano favorire esclusivamente i tassisti. Una delle principali misure contestate è il “Registro Elettronico Nazionale” (REN), collegato al foglio elettronico che richiede la specifica del percorso e degli orari richiesti dal cliente.

Gli autisti NCC vedono con preoccupazione anche l’obbligo di un’attesa di un’ora tra una corsa e l’altra, insieme alla necessità di rientrare in rimessa dopo ogni servizio completato.

Queste proposte, a loro avviso, renderebbero difficile svolgere l’attività su tutto il territorio nazionale, limitando così la loro libertà professionale. Inoltre, si oppongono al presunto “divieto di intermediazione”, che escluderebbe agenzie di viaggio, hotel e Uber, comportando sanzioni fino a due mesi di stop per l’autista in caso di infrazione.

Cosa dice la Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale si è già pronunciata su alcuni di questi punti, sottolineando che il blocco delle nuove licenze è ingiustificato e che non deve esserci un divieto assoluto di fornire servizi innovativi, che danneggerebbe la libertà economica e il benessere dei consumatori.

Nonostante ciò, gli autisti NCC promettono di continuare la lotta e di rimanere in piazza della Repubblica finché non avranno la possibilità di parlare con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.