A Roma arriva la grande mostra collettiva “TRIALOGO”, che vedrà in primo piano le opere di tre rinomati artisti dell’arte contemporanea italiana: Danilo Bucchi, Matteo Basilé e Paolo Grassino. La mostra, concepita da Rosa Basile della Basile Contemporary in collaborazione con l’art dealer Giuliano Rocca e curata da Gianluca Marziani, presenterà 10 opere che includono sculture, fotografie e dipinti. Queste saranno esposte in tre diverse aree della galleria, comunicando tra di loro in modo intenzionale.
L’appuntamento è alle alle 18.00 di sabato 23 marzo 2024: la mostra è inaugurata alla Basile Contemporary. “TRIALOGO” nasce con l’obiettivo di far dialogare le opere di questi tre artisti che hanno stili differenti ma condividono un elemento comune. L’esposizione rappresenta un intricato intreccio di estetiche ed elaborazioni tematiche, dove ogni artista occupa uno spazio unico ma mantiene un vibrante e dinamico dialogo con gli altri.
Trialogo, il programma
Emerse negli anni Novanta, in un periodo di radicale ribaltamento dei canoni figurativi, Matteo Basilé, Danilo Bucchi e Paolo Grassino si sono distinti. In un’epoca in cui gli avanguardismi si placavano e la tecnologia digitale emergente, ognuno di loro ha sviluppato un linguaggio artistico unico e personale, pur mantenendo viva una componente comune nelle loro opere. Da qui l’idea di una mostra che, pur presentando voci diverse, riflette una visione d’insieme coerente, come se fossero strumenti eterogenei che si combinano in armonia di forme e contenuti.
Basile Contemporary
Basile Contemporary, ideata da Rosa Basile nel 2021, sorge nel cuore del centro storico di Roma, dietro Piazza Navona, accanto al chiostro del Bramante. La galleria d’arte ospita mostre di artisti come Paolo Grassino, Daniele Galliano, Luca Coser, Giovanni Albanese, Giosetta Fioroni e Mirko Leuzzi. Gli espositori hanno beneficiato della curatela di Alberto Dambruoso, Adriana Polveroni e Francesca Canfora. Inoltre, vanta una prestigiosa collaborazione con l’artista Mimmo Paladino, che ha contribuito con un testo per la mostra di Giovanni Albanese.
