Home NOTIZIE ATTUALITÀ Pisa, manganellate agli studenti: errore o scelta voluta? (VIDEO)

Pisa, manganellate agli studenti: errore o scelta voluta? (VIDEO)

Non è la prima volta che le forze dell'ordine caricano i manifestanti e prendono a manganellate gli studenti. Errore o scelta voluta?

Qui la copertina che introduce al tema della puntata di Extra del 26 febbraio 2024.

Non è la prima volta che le forze dell’ordine caricano i manifestanti e alzano i manganelli su chi scende in piazza per esprimere il dissenso o il proprio sostegno ad una causa. Ma è evidente che se a prendere le botte sono semplicemente dei giovani o addirittura degli studenti talvolta minorenni come accaduto venerdì 23 febbraio a Pisa, anche l’opinione pubblica inizia a interrogarsi sull’ennesimo pretesto di polemica politica.

Il problema è che episodi simili sono più frequenti di quanto forse se ne abbia percezione: oltre ai recenti casi di Pisa e Firenze, episodi analoghi nelle ultime settimane sono avvenuti anche a Catania e ancora prima a Torino, Roma, Napoli, e Bologna: possono essere proteste studentesche, per la pace o la libertà di pensiero, ma spesso la tensione prevale e il ricorso alla forza sembra un’opzione sempre più concessa alle forze dell’ordine, nonostante le regole di ingaggio per chi indossa una divisa siano tendenzialmente più caute.

Manganellate e il ricorso alla forza

Mentre la magistratura ha aperto un’inchiesta sui fatti toscani e il ministro dell’Interno Piantedosi ha escluso che siano cambiate a livello politico le direttive sull’ordine pubblico e si è detto pronto a valutare eventuali comportamenti scorretti individuali, l’opposizione va all’attacco del governo e vede nel cambio di passo nella gestione delle pubbliche manifestazioni un approccio autoritaristico e censorio.

E se è vero che non per tutti i manifestanti si è ricorso al manganello, è vero anche che i precedenti governi hanno spesso fatto ricorso alla forza: basti pensare alle proteste contro il green pass andate in scena negli anni della pandemia. Episodi singoli, per fortuna meno gravi di quanto accaduto al drammatico G8 di Genova, ma che rischiano di sollevare dubbi sull’attuale operato delle forze dell’ordine e sulla libertà di manifestare in Italia.

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