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“Indisponibili” a rinunciare agli spazi sociali: il corteo della rete C.A.I.O a Roma

La mobilitazione della rete C.A.I.O. è tornata in difesa degli spazi rigenerati a San Lorenzo con un corteo che ha avuto luogo a Roma sabato 24 febbraio. La manifestazione è incentrata sulla necessità di difendere gli spazi sociali e contrastare la privatizzazione del patrimonio pubblico, preservando quei luoghi che sono da considerare “patrimonio indisponibile” perché rappresentano la ricchezza culturale della città di Roma.

Il corteo della rete C.A.I.O. contro le delibere di Gualtieri

Come evidenziato dall’avvocato Giuseppe Libutti, l’amministrazione Gualtieri ha approvato due delibere che rischiano di vanificare il lavoro svolto sul patrimonio pubblico, e normative attuali hanno minacciato la funzione sociale degli immobili, mettendo a rischio la sostenibilità delle realtà non commerciali che hanno animato questi spazi.

Le delibere permetterebbero ai privati di accaparrarsi gli immobili pubblici, ignorando il principio di patrimonio “indisponibile”. La rete C.A.I.O. ha proposto una normativa unica per garantire trasparenza e certezza nei processi di assegnazione degli spazi pubblici.

Le criticità dell’attuale amministrazione secondo i manifestanti

“Siamo qui per dimostrare che siamo persone in carne e ossa e non ci relegheranno mai a un albo online così come vuole quest’amministrazione” ha dichiarato Giuseppe Libutti a Radio Roma durante il corteo di sabato.

“I nostri posti sono costituiti da persone in carne e ossa che da 30 anni si sono impegnate per restituirli alla collettività. Non sarà questa giunta a mandarci via: siamo sopravvissuti a moltissime giunte e lo faremo ancora” ha aggiunto. “È nel loro interesse riconoscere, così come hanno detto in campagna elettorale, il valore sociale di questi spazi. Noi non ce ne andiamo”.

Secondo i manifestanti, l’attuale amministrazione di Roma mostra mancanza di visione e di attenzione verso le esigenze della cittadinanza. È da questi auspicabile quindi un cambio di rotta per costruire una Roma inclusiva e partecipativa.