Violenza nel carcere di Regina Coeli. Le tensioni tra detenuti italiani e stranieri sono state sedate dalla polizia penitenziaria nel primo pomeriggio di mercoledì, ma il clima di sopraffollamento e carenza di personale mette a rischio la sicurezza all’interno della struttura. Il sindacato dei baschi azzurri denuncia una situazione critica, con detenuti costretti a dormire in condizioni precarie e comportamenti irrispettosi delle regole penitenziarie. La preoccupazione è alta e si sta cercando una soluzione con la direzione del carcere per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti.
Risse e sovraffollamento a Regina Coeli
Il sovraffollamento del carcere di Regina Coeli è evidente, con oltre 1130 detenuti in una struttura pensata per 600 posti. I detenuti si ritrovano a dormire in condizioni disagiate, con molte sezioni che ospitano sei detenuti per branda.
Il personale è numericamente insufficiente per gestire la gravità della situazione e si trova ad affrontare quotidianamente risse e comportamenti irrispettosi delle regole penitenziarie.
Il sindacato sta cercando di affrontare i problemi organizzativi con la direzione, ma la preoccupazione per la sicurezza del personale e dei detenuti è alta.
Interventi urgenti per garantire la sicurezza
Il lavoro del personale penitenziario è reso sempre più difficile dalla carenza di risorse e dal clima di violenza e sovraffollamento all’interno del carcere di Regina Coeli, che mette a rischio la sicurezza nella struttura.
L’Uspp Lazio e altre sigle sindacali hanno segnalato la gravità della situazione al Provveditore regionale e al Dap, ricevendo risposte dopo lo stato di agitazione dei detenuti ad Velletri e Rebibbia Nuovo Complesso.