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Inzaghi: “Un piacere ritrovare Simeone. Non siamo i favoriti con l’Atletico”

Grande sfida di Champions contro l'amico Simeone

SIMONE INZAGHI E IL SUO VICE MASSIMILIANO FARRIS SULLA PANCHINA DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste le parole di Simone Inzaghi alla vigilia della sfida contro l’Atletico Madrid.

Simeone che compagno di squadra era e che allenatore è diventato?

Sarà un piacere ritrovarlo da avversario. Un grandissimo compagno con la quale non mi sono mai perso di vista. Si capiva fin da subito che sarebbe diventato un grande allenatore e basta vedere cosa ha fatto in questi anni all’Atletico“.

Lo step ulteriore sarà quello di credere alle possibilità di ripetere quanto fatto l’anno scorso?

Vorremo rifarlo, ma sappiamo che ci sono grandissime squadre che hanno la nostra stessa ambizione. Domani affronteremo una squadra di qualità e di assoluto valore. Parliamo di un’ottima squadra, sarà complicato per noi ma ce la giocheremo alla grande. Domani ci vorrà la vera Inter“.

Che Atletico si aspetta domani?

Nelle ultime partite hanno cambiato tanto e prevedere cosa succederà domani non sarà facile. Sono una squadra che palleggia di più rispetto al passato, hanno tantissima tecnica e giocatori di ottima qualità. Non ho certezze su quella che sarà la gara, sappiamo che affrontiamo una grande squadra con un allenatore che ha dato grandissima mentalità“.

In Inghilterra fano meno turnover…lei si sente un po’ europeizzato da questo punto di vista, pensiamo alla gara con la Salernitana?

Io parlo di quello che è successo e di quello che ho fatto io qui all’Inter. L’anno scorso negli ultimi mesi abbiamo fatto bene cambiando giocatori ogni tre giorni. Però avevo recuperato tutti e in quel momento era la soluzione migliore. Non so cosa succederà da qui a fine stagione. Per quanto riguarda il campionato, sappiamo quanto sia facile cambiare tutto perciò restiamo concentratissimi guardando alla partita che viene“.

Questa sfida si può paragonare a qualcuna del passato?

“Potrei pensare al Porto dello scorso anno, ma sappiamo che comunque anche quest’anno sarà un ottavo di grandissima difficoltà. I ragazzi lo sanno e abbiamo cercato di prepararla nel migliore dei modi, dobbiamo essere bravi a gestire i momenti della gara ma i ragazzi sono cresciuti”.

Cosa le piace di più del Cholo e dell’Atletico?

Per quanto riguarda Simeone, l’ho detto: è stato un grandissimo compagno di squadra ed è un ottimo allenatore. So quanto è difficile rimanere tanti anni in una società, mi è capitato alla Lazio e spero di poter continuare qua: noi allenatori siamo giudicati in base ai risultati. Simeone li ha avuti ottimi all’Atletico, non mi fermo a carisma e mentalità: è una squadra che gioca a calcio, con dei principi, vogliono il dominio del gioco e gioca un ottimo calcio“.

Le piacerebbe diventare il Simeone dell’Inter o in Italia non è una cosa realistica?

Questo è difficile, l’ho capito negli anni alla Lazio e adesso qui all’Inter. In venti giorni cambiano velocemente i giudizi sui calciatori, sugli allenatori: è inutile pensare troppo… abbiamo fatto sei mesi nel migliore dei modi, ma la cosa più importante sono questi tre che mancano“.

Visti i dati contro l’Atletico non siete favoriti?

Assolutamente. Sarà una bellissima partita tra due squadre che giocano bene a calcio e hanno principi solidi. L’abbiamo visto negli ultimi anni, l’episodio la può cambiare“.

Quanto ha influito Eriksson nei tantissimi allenatori che sono cresciuti da quella Lazio?

Tantissimo. Era un ottimo allenatore, un’ottima persona, con idee tattiche innovative, che gli hanno permesso di vincere tanto in Italia e all’estero. Sicuramente ha influito tanto su di noi“.

Inzaghi: “Mancano un’enormità di partite”

Questo vantaggio quanto vi aiuta?

Non più di tanto, aiuta il percorso. Dobbiamo continuare sapendo che mancano un’enormità di partite. Abbiamo fatto un ottimo cammino per 25 partite ma ora ne mancano altrettante. Va tutto molto veloce, dobbiamo essere concentrati anche quando dormiamo: le insidie sono dietro l’angolo e in questo caso è l’Atletico“.

Qual è il suo segreto nel non invecchiare visto gli altri allenatori in Italia?

Diciamo che fa piacere…Portare questo clima che si respira insieme a società, giocatori, staff, tifosi. L’allenatore che si respira è quella che ogni allenatore può sognare. Sappiamo di essere giudicati giornalmente, poi ci sono dei momenti in cui sei il più bravo del mondo e altri in cui sei l’ultimo. Bisogna cercare di lavorare sempre nel migliore dei modi“.

Il suo unico dubbio di formazione è a destra?

Oggi i ragazzi scesi qui in campo per allenarsi stavano tutti bene. Tutti vogliono giocare ma dovrò fare delle scelte“.

Questa squadra può ancora migliorare?

In ogni partita ci deve essere sempre il margine per migliorare. Ogni partita va analizzata in maniera attenta e giusta. Abbiamo analizzato le ultime due traendo spunti“.

Sanchez cosa deve fare per avere più spazio?

Sanchez col Salisburgo ha fatto un gol fondamentale, domenica a Roma ha avviato l’azione per Arnautovic dove abbiamo chiuso la partita col gol dI Bastoni. Devono continuare così, per me sono molto preziosi: forse gli altri pensano di no, ma per me hanno fatto sei mesi ottimi finora“.

Simeone ha cambiato filosofia dopo 12 anni. È il segnale che per europeizzarsi bisogna andare in quella direzione?

Ogni allenatore fa e vede il calcio a modo suo. Il Cholo è un allenatore che ho sempre guardato con grandissima partecipazione, perché è un ottimo allenatore e una persona che stimo molto. Quest’anno l’ho visto fare pressing ultraoffensivo, che usa molto bene i braccetti dentro il campo, che gioca molto bene a calcio. Poi dirvi che partita verrà fuori domani sera in questo momento non lo so dire, è un ottavo di finale e sarà molto sentito da entrambi“.

Quest’anno rispetto allo scorso qualcuno vi dà per favoriti alla vittoria finale. Manca l’effetto sorpresa: è una cosa che vi spaventa o è la logica conseguenza?

Può essere la logica conseguenza di quello che sta esprimendo la squadra, ma l’ho detto prima: dobbiamo rimanere molto concentrati a fare quello che abbiamo fatto in questi primi sei mesi, poi sarà quel che sarà“.

Che differenza c’è tra il preparare una partita della fase a gironi e una degli ottavi sapendo da mesi l’avversario?

Abbiamo avuto più tempo per studiare l’avversario. Sapevamo della loro forza e del tipo di squadra che andremo ad affrontare. Hanno una rosa molto lunga, mi aspetto che tutti quanti i giocatori possano dare il loro contributo. Diego può scegliere l’undici migliore“.