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Pendolaria 2024, Metromare e Roma Nord ancora tra le linee peggiori d’Italia

Pendolaria 2024, Metromare e Roma Nord ancora tra le linee peggiori d’Italia

Torna il report Pendolaria di Legambiente che fotografa il trasporto ferroviario regionale italiano e come già accaduto negli scorsi anni anche per l’edizione 2024 la Metromare e la Roma nord rientrano nella classifica delle peggiori 12 linee ferroviarie d’Italia.

Ritardi, stop al servizio, tempi di attesa record, pochi treni e sovraffollati. Sono alcuni dei nei che i pendolari delle linee romane conoscono bene. “Dopo anni e anni di inqualificabile peggioramento del servizio – scrive Legambiente nel rapporto 2024 – si è arrivati al disastro per le linee ex-concesse Roma Lido e Roma Nord, che in questi ultimi mesi avrebbero dovuto cambiare volto con i passaggi di gestione a Cotral”.

Pendolaria 2024, legambiente: “In Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico restano un tema secondario”

“In Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti”. E’ quanto denuncia Legambiente con il nuovo report di Pendolaria, presentato oggi a Reggio Calabria che racconta in sintesi “di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro”.

Metromare e Roma Nord ancora tra le linee peggiori d’Italia

Tra le 12 linee ferroviarie peggiori secondo il report 2024 di Legambiente, oltre a Roma Lido e Roma nord ci sono quattro linee del Meridione: ex linee circumvesuviane, la linea Catania- Caltagirone-Gela, la linea Jonica, la tratta Barletta-Trani-Bari. Completano la classifica la Milano-Mortara, la Genova-Acqui-Asti, la Verona-Rovigo, e come new entry la Ravenna-Bologna, la Pinerolo-Torino e la Grosseto-Siena.

La Roma Lido

La Roma-Lido, ribattezzata Metromare, è una linea di 28,3 km, fondamentale per il pendolarismo di un intero quadrante, quello sud-ovest, perché collega la stazione di Porta San Paolo a Roma (un fondamentale nodo della mobilità urbana con la metro B, la Stazione FS Ostiense e la rete tranviaria) e il mare di Ostia.

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“Lungo le 13 fermate di quella che dovrebbe essere una linea strategica per la mobilità dell’area romana, – si legge nel rapporto di Legambiente – è oltre un decennio che si assiste ad un costante peggioramento per la vita dei pendolari”.

“Sulla linea che è potenzialmente la più frequentata tratta ferroviaria d’Italia, continuano invece i salti di corsa, gli stop al servizio e il degrado, come alla stazione Tor di Valle, un cantiere fermo da molti anni”.

Ritardi con attese fino a 30 minuti

“Mentre si attende l’apertura della stazione Acilia Sud, prevista per l’anno in corso, ed è a rischio la realizzazione della stazione Torrino-Mezzocammino, il cui progetto iniziale inserito nel PRG di Roma prevedeva la realizzazione in un punto in curva, aspetto espressamente vietato dalle leggi nazionali. Numerosi i casi in cui ad una già assurda tabella di frequenze, con treni ogni 23 minuti, si sono aggiunti ritardi spesso non comunicati che hanno portato l’attesa a 30 minuti reali” scrive ancora Pendolaria 2024.

Roma-Viterbo: 7mila corse soppresse nel 2023

Sulla Roma Nord-Viterbo “si riscontrano gli stessi disagi per gli stop al servizio a cui si affianca un cantiere pensato per fluidificare e mettere in sicurezza tutta la tratta, ma che nei fatti non è mai iniziato”.

La linea si snoda per 101,9 km, suddivisi in 12,5 km di servizio urbano e i restanti 89,4 km di servizio extraurbano, con 35 fermate e spiega Legambiente “un tempo di percorrenza previsto di 22 minuti per la tratta urbana e di 155 minuti per quella extraurbana. Lunghe ed estenuanti le attese in banchina e il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione”.

“Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord ha evidenziato come nel 2023 siano state oltre 7mila le corse soppresse, – scrive ancora Legambiente – ma i problemi riguardano anche le biglietterie, chiuse in molte stazioni o solo parzialmente a disposizione degli utenti, le barriere architettoniche e il divieto di portare a bordo le biciclette”.