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Non solo Roma – Puntata di Martedì 13 Febbraio 2024

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 13 Febbraio 2024

“No al Biodigestore di Casal Selce”: comitati e associazioni incontrano l’ass. Alfonsi, ma finisce in polemica

Ospiti in collegamento Daniele Amatizi, portavoce “Consorzio Quarto Santa Lucia” & Marco Giovagnorio, Pres. Comm. Controllo Garanzia e Trasparenza del Municipio XIII

La protesta contro il Biodigestore di Casal Selce a Roma non si ferma: cittadini, comitati e associazioni continuano la loro battaglia per dire “no”. Nella giornata di ieri, lunedì 12 febbraio, si è tenuto un incontro pubblico con l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, che però finisce in polemica.

Erano presenti anche il Direttore Generale dell’AMAAlessandro Filippi e i comitati di Casal Selce, Castel di Guido, Cesano e Valle Galeria Libera. Un obiettivo ben preciso quello dei presenti: portare le lamentele dei cittadini all’assessora, così, poter avere delle risposte chiare su quanto accadrà a Malagrotta, dopo il devastante incendio, e ribadire il deciso No al Biodigestore.

“Lo scontro c’è stato da subito. Abbiamo contestato non tanto l’impianto in senso tecnologico quanto la localizzazione dello stesso. La Alfonsi ha esordito dicendo che esisteva già l’autorizzazione concessa per l’impianto di trattamento dei rifiuti organici proposto dall’amministrazione Raggi – si legge nella nota rilasciata dal Comitato di Casal Selce.

“Peccato che fosse per una diversa tecnologia (compostaggio vs. Biodigestione) e di diverse dimensioni (60.000 tonnellate/anno vs. 120.000). Abbiamo contestato la vicinanza a Malagrotta e di avere già sofferto per l’inquinamento prodotto da quella discarica che tanto è costato in termini di salute ai residenti in zona”.

Ne avevamo parlato già qui: “Non ci fermeremo. No al Biodigestore”

“Abbiamo notato un atteggiamento ostile e strafottente dell’assessora Alfonsi; – hanno detto Daniele Amatizi e Marco Giovagnorio – quello che doveva essere un confronto, di fatto non lo è stato: Alfonsi non ha risposto alle domande, ma abbiamo avuto la sensazione che volesse più che altro metterci di fronte al fatto compiuto. È stato molto diretta nel dire che il biodigestore si farà, spiegandoci anche il funzionamento. Noi sappiamo benissimo come funziona ed è proprio per questo che ci opponiamo, questa zona è già problematica di suo e l’impianto non farebbe altro che peggiorare la situazione”.

Insomma, tutto fa capire che si tratta di una battaglia molto lunga tra Amministrazione e Comitati.

Politica, D’Antò: “Ridiamo alla città il decoro che merita”

Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione “Civonline

Si entra nel vivo della campagna elettorale a Cvitavecchia, dove sono previste le amministrative a giugno prossimo.

Partono gli schieramenti dunque, le proposte e i programmi. La redazione di Civonline ha intervistato Enzo D’Antò, candidato sindaco con la coalizione M5s.

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Lovecivitavecchia, sito e app in arrivo

In dirittura d’arrivo il sito turistico, con App sincronizzata, Lovecivitavecchia.it e il Pincio prepara un avviso pubblico rivolto ad attività ricettive e di ristoro. Era nell’aria da parecchi mesi e l’assessore al Turismo Simona Galizia aveva annunciato che il Comune era al lavoro per creare un sito con App per smartphone sincronizzata in grado di promuovere Civitavecchia e le sue attrazioni nella rete e ormai ci siamo. Come si legge, infatti, nell’atto di indirizzo pubblicato in questi giorni sull’Albo pretorio del sito del comune di Civitavecchia la Komedia srl ha quasi completato la realizzazione dei due preziosi strumenti che proietteranno Civitavecchia verso la sua vocazione turistica, o almeno aiuteranno notevolmente.

La società si sta occupando di servizi informatici di analisi, progettazione, sviluppo e realizzazione di un portale web turistico multilingue del comune di Civitavecchia, web responsive con relativa app sincronizzata, con assistenza tecnica per manutenzione ordinaria e supporto alla gestione dei contenuti e manutenzione straordinaria evolutiva.

Quindi in vista dell’imminente pubblicazione del sito, che rappresenta una grande occasione di promozione e sviluppo locale con molteplici informazioni e indicazioni da fornire ai turisti e crocerista sulle risorse turistiche territoriali presenti sul territorio, l’amministrazione comunale si concentrerà in modo particolare in un primo step che riguarderà dove dormire e dove mangiare.

Con l’atto di indirizzo della Giunta si demanda al Servizio attività produttive-ufficio turismo, commercio e artigianato «la predisposizione – si legge – e l’approvazione di un avviso pubblico atto a raccogliere, mediante la richiesta di inserimento delle attività connesse al dove dormire e dove mangiare nel sito turistico comunale di Civitavecchia, di ciascun soggetto privato presente sul territorio comunale che partecipa direttamente o indirettamente allo sviluppo turistico del territorio al fine di favorire la maggiore visibilità e il contatto online tramite link al proprio sitoweb riportato nella domanda per il coinvolgimento del turista sul territorio comunale nel promuovere e migliorare l’offerta turistica e lo sviluppo anche sostenibile del territorio di Civitavecchia secondo due primi settori turistici».

Ovvero le strutture ricettive per indicare ai turisti dove dormire e il settore della ristorazione, laboratori artigianali alimentari e somministrazione alimenti-bevande per indicare ai turisti dove mangiare.

I dati raccolti saranno poi inseriti online a cura della società gestore del nuovo sito turistico comunale e app sincronizzata www.lovecivitavecchia.it. Un’iniziativa davvero importante per il volto turistico di Civitavecchia e per tutto il settore collegato perché va a razionalizzare e a mettere a sistema le risorse esistenti andando a creare un elenco di facile consultazione, grazie a sito e app inoltre si potranno pubblicizzare eventi e iniziative.

Come spiegato da Galizia nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’intenzione è quella di andare avanti con il lavoro sul Cammino di Hasekura. soprattutto in vista dell’imminente Giubileo, e di procedere con l’affidamento della realizzazione del Civitavecchia summer festival. Insomma, la città ci crede e vuole fare il passo successivo per essere una vera e propria attrazione.

Beneduce: «Il più bel festival di Sanremo di sempre»

«Il Sanremo 2024? Senza dubbio il più bello tra i nove che mi hanno vista impegnata. Sarà difficile riuscire ad eguagliare un risultato del genere, in termini di numeri e di qualità». Ne è convinta la violinista civitavecchiese Maria Letizia Beneduce, reduce da un mese e mezzo di duro lavoro con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo che, anche quest’anno, l’ha vista in prima fila nel ruolo di concertino, accanto al primo violino Franco Invidia.

Stanca, provata, ma indubbiamente felice e consapevole della grande opportunità e dell’esperienza vissuta anche quest’anno a Sanremo. “Siamo arrivati esausti: è stata una bella prova di resistenza fisica e di concentrazione mentale. Basti pensare alla sola esibizione di Roberto Bolle. Provavamo la mattina, sempre”.

“Però abbiamo ricevuto una grande attenzione, a differenza delle passate edizioni, da parte degli artisti, anche in maniera concreta – ha raccontato la violinista mentre era in auto con una collega, rientrando a Civitavecchia – portiamo dal Festival molti gadget: insieme a Geolier, ad ogni prova, arrivavano vagonate di sfogliatelle e dolci napoletani, i Ricchi e Poveri hanno regalato ad ogni musicista la sciarpa diventata un must di questo Sanremo, e poi una maglietta da parte di Loredana Bertè».

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“Herbarie. Le chiamavano streghe”, in scena al Teatrosophia di Roma

Ospite in collegamento Silvia Mazzotta, attrice

Torna in scena a Teatrosophia, dal 16 al 18 febbraio, lo spettacolo Herbarie. Le chiamavano streghe, il testo di Silvia Pietrovanni adattato da Isabella Moroni, con Silvia Mazzotta, Brunella Petrini, Elena Stabile, frutto di un lavoro di ricerca sulla figura ancestrale e sulle origini sacre della domina herbarum, l’erborista del popolo, definita saggia dalla gente del popolo e strega o ciarlatana dal potere che inizia così la distruzione capillare del sapere femminile.

Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.

Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.

A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell’esperienza diretta sul corpo.

Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.

Con Herbarie. Le chiamavano streghe, progetto culturale con una forte componente di teatro civile e di tematiche di genere, Argillateatri prosegue il percorso dedicato alle molteplici forme del femminile, iniziato nel 2005.

Le tre donne di Herbarie sono legate alle ritualità del femminile, alla natura e alla cura, elementi che rappresentano la loro libertà espressiva, la dedizione e la ribellione; l’anima creativa e quella politica di queste donne che, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, apprendevano le conoscenze, creando reti di cura e salvezza e trasmettendosi le proprie esperienze.