La mostra, dal titolo “La Villa Farnesina: una rilettura diacronica del palazzo e del suo comprensorio”, promossa dall’Accademia dei Lincei e curata da Virginia Lapenta, avrà la sua inaugurazione il 7 febbraio alle 19 presso la sede della Villa, situata a Via della Lungara 230, a Roma.
Le indagini diagnostiche e le ricerche condotte negli ultimi anni all’interno della Villa Farnesina dall’Accademia Nazionale dei Lincei hanno fornito nuove informazioni per comprendere meglio la storia della villa e per ottenere una conoscenza più dettagliata degli interventi decorativi, molti dei quali sono oggi scomparsi o nascosti da pitture o rivestimenti in tessuto. Questo lavoro ha permesso di recuperare le decorazioni non solo del Cinquecento, ma anche del Seicento e dell’Ottocento, consentendo una fruizione più completa della Villa e uno studio più approfondito dei pigmenti utilizzati nel corso dei secoli.
Il nuovo allestimento al primo piano della Villa Farnesina è suddiviso in quattro sezioni. La prima sezione, intitolata “Trastevere in età romana”, realizzata in collaborazione con varie istituzioni, tra cui la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e l’École française di Roma, esplorerà il territorio che va dal Gianicolo al Tevere, una zona caratterizzata sin dall’età repubblicana da una miscela di aspetti urbanistici.
Si estende fino alla Villa romana della Farnesina, risalente al tardo I secolo a.C., sulle rive del fiume, e alle recenti scoperte archeologiche nel Giardino di Palazzo Corsini, dove si trovavano probabilmente strutture utilizzate per la cottura di materiali ceramici o per la smaltatura di oggetti in terracotta, tutto ciò in connessione con la funzione di regolamentare le acque provenienti dal Gianicolo.
Il percorso si conclude con la quarta sezione, dedicata al “Trittico dell’ingegno italiano”, una serie di iniziative promosse dai Lincei per celebrare in modo unitario i centenari di Leonardo (2019), Raffaello (2020) e Dante (2021).