Home NOTIZIE ATTUALITÀ Incidente Casal Palocco, youtuber patteggia condanna a 4 anni e 4 mesi

Incidente Casal Palocco, youtuber patteggia condanna a 4 anni e 4 mesi

Incidente Casal Palocco, youtuber patteggia condanna a 4 anni e 4 mesi

Ha patteggiato una condanna a 4 anni e 4 mesi Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber dei Theborderline che lo scorso 14 giugno si trovava a Roma in zona Casal Palocco alla guida del suv Lamborghini, noleggiato per una challenge, e coinvolto nell’incidente nel quale è morto un bimbo di cinque anni. Il bambino viaggiava su una Smart con la mamma e la sorellina rimaste ferite nello scontro.

Incidente Casal Palocco, youtuber patteggia condanna a 4 anni e 4 mesi

La procura aveva dato parere favorevole alla richiesta della difesa e oggi il gip ha dato l’ok al patteggiamento. Le accuse nei confronti di Di Pietro, presente in aula, sono di omicidio stradale aggravato e lesioni. Al ragazzo sono state riconosciute le attenuanti generiche.

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Capo d’imputazione

Secondo il capo d’imputazione, lo youtuber “per colpa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia” e “inosservanza delle norme sulla circolazione stradale avendo tenuto una velocità eccessiva (di circa 120 Km/h) su via Di Macchia Saponara in rapporto al limite imposto (50 km/h) e comunque non adeguata alle caratteristiche e alle condizioni della strada urbana percorsa ed all’approssimarsi ad una intersezione, non riusciva ad arrestare tempestivamente il veicolo ed andava a collidere travolgendola contro la parte laterale destra della Smart For Four che proveniva dal senso opposto di marcia ed aveva intrapreso, quando la Lamborghini era a circa 90 metri di distanza, una svolta a sinistra su via Archelao di Mileto, e così cagionava la morte” del bambino e “lesioni personali” alla madre e alla sorellina della vittima.

Arresti domiciliari

Lo scorso 22 giugno il gip aveva disposto gli arresti domiciliari sottolineando che aveva noleggiato il Suv Lamborghini con “l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h”.