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Giornata della memoria, tensioni a Roma per cortei pro Palestina

giornata della memoria

Roma si sveglia con una tensione palpabile e strade presidiate in seguito alle polemiche che hanno circondato la decisione dei movimenti pro Palestina di manifestare nella Giornata della Memoria. Le autorità, anticipando possibili disordini, hanno già implementato bonifiche a tutto campo e rinforzato le vigilanze davanti agli obiettivi ebraici e israeliani, inclusi i centri commerciali. Anche le sedi istituzionali godono di una maggiore sorveglianza in questo sabato ad alta tensione.

I cortei pro Palestina nella giornata della Memoria

La Questura ha recentemente comunicato al presidente del Movimento degli studenti palestinesi, Maya Issa, la decisione di sciogliere la riserva sull’autorizzazione al corteo previsto per oggi, giornata della memoria, con la prescrizione di fissare una nuova data a partire da domani.

Tuttavia, Maya Issa ha dichiarato che nonostante avessero l’autorizzazione, il loro intento non è quello di partecipare alle manifestazioni odierna, ma di commemorare le vittime della Shoah e osservare un minuto di silenzio. La sua posizione è chiara: la Comunità ebraica ha preso una posizione politica che si allinea con Israele, generando disaccordo.

Gli eventi durante la giornata della memoria

Il Movimento degli studenti palestinesi è stato affiancato dai Giovani palestinesi, che hanno già annunciato la loro partecipazione al corteo fissato per le 15 da piazza Vittorio a San Giovanni.

Questa presa di posizione, unita all’adesione di centri sociali, collettivi studenteschi, Potere al Popolo e altre sigle, tra cui CasaPound e Forza Nuova, crea un fronte che preoccupa le autorità dell’ordine pubblico.

Il livello di partecipazione all’evento, annunciato con anticipo sui social, rimane un fattore decisivo. Nel frattempo, la Questura ha deciso di aumentare ulteriormente la vigilanza presso gli obiettivi d’Israele e della Comunità ebraica durante la giornata della memoria. Resta incerto se i mille partecipanti annunciati degli studenti palestinesi si manifesteranno come previsto o se la presa di posizione della Comunità ebraica avrà un impatto sulla partecipazione.

Ipotesi presidio fisso

Fra le ipotesi circolanti c’è anche quella di un presidio fisso a piazza Vittorio, oltre a uno annunciato in piazza dell’Esquilino dall’Opera Nomadi. Quest’ultimo prevede la partecipazione dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra e di molti altri comitati e associazioni per commemorare non solo il massacro del popolo ebraico ma anche tutte le vittime degli eccidi dimenticati durante la II Guerra Mondiale.

Gli studenti palestinesi vedono nel divieto di manifestare oggi un atto di violenza sionista, accusando le autorità italiane di gettare la città nel caos e nel risentimento. Bassam Saleh, storico attivista della Comunità palestinese romana, chiede almeno un sit-in, affermando il diritto costituzionale a manifestare.

I Giovani palestinesi, tuttavia, confermano la loro intenzione di scendere in piazza, considerando questo atto di disobbedienza civile un rischio trascurabile di fronte a quanto il loro popolo sta pagando per la libertà. La tensione rimane alta, e solo il corso degli eventi rivelerà come si svilupperanno le manifestazioni in questa giornata delicata.