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Teatro di Roma, Comune pronto a sciogliere la Fondazione

La maggioranza ha blindato la linea del sindaco Roberto Gualtieri, che ieri in aula Giulio Cesare ha ribadito la ferma intenzione di tutelare il Comune “in tutte le sedi possibili” dalla “inaccettabile estromissione” dei suoi rappresentanti (il presidente Francesco Siciliano e la consigliera Natalia Di Iorio) dalla nomina del dg del Teatro di Roma, Luca De Fusco. L’ordine del giorno approvato dalla compagine dem con 27 voti favorevoli su 33 sposa l’offerta di dialogo rilanciata dal sindaco Roberto Gualtieri («È ancora possibile azzerare tutto e trovare una soluzione condivisa»), ma in caso contrario impegna il primo cittadino a modificare lo statuto e – come extrema ratio – a «recedere dalla Fondazione» ovvero a «scioglierla». Il sindaco in aula ha spiegato che Roma Capitale è proprietaria dei teatri gestiti dalla Fondazione e contribuisce alla sua dotazione con 6,5 milioni di euro contro il milione e 190 milioni di euro che arrivano dal Fus, il fondo dello spettacolo gestito dal ministero della Cultura. Quindi «se proseguirà questa voglia di autosufficienza, se non ci sarà la volontà di dialogo e condivisione, sia chiaro che Roma Capitale – ha sottolineato Gualtieri – agirà in tutte le sedi e utilizzerà tutti gli strumenti in proprio potere, e vi assicuro che sono molti, per tutelare Roma e le proprie prerogative di socio fondatore». Il primo cittadino dice di non volerne fare una battaglia politica ma lo scontro è ormai profondo.