E scontro politico in Campidoglio attorno alla nomina di Luigi de Fusco a direttore generale del Teatro di Roma. Si preannuncia un accanito ostruzionismo da parte dell’opposizione: gli strumenti sui quali si sta ragionando in queste ore ad un ricorso e una mozione, che verrà presentata in consiglio per ribadire che non sono metodi accettabili e che De Fusco si debba dimettere. Per pacificare il clima il nuovo direttore generale per non esacerbare ulteriormente gli animi si sarebbe detto disposto a rinunciare a decisioni unidirezionali qualora optasse per la nomina di consulenti esterni alla guida degli altri teatri gestiti dalla Fondazione (India e Villa Torlonia), tenendo per sé soltanto l’Argentina. Ma alle opposizioni non basta. Si voleva che la decisione della nomina maturasse in un altro contesto, attraverso confronto e dialogo. Invece così non è stato. Sul caso interviene anche il governatore del Lazio Francesco Rocca che precisa: “Qui ci sono uno statuto della fondazione e dei criteri del bando nella selezione per il manager che sono stati rispettati. E le regole in democrazia si rispettano. Il resto è ribaltare la realtà”.
