Si ricomincia, dopo le feste natalizie però non tutti i romani riprendono al lavoro e i ragazzi a scuola. Complice l’influenza, che quest’anno sta mettendo a letto molte persone, anche se per il picco occorreranno ancora due o tre settimane, spiegano gli esperti. Tra febbre alta, raffreddore, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, il Lazio è ridotto a un lazzaretto. In base agli ultimi dati disponibili, l’incidenza totale ha già raggiunto i 13,78 casi ogni mille assistiti, superando così quella dell’anno scorso. E sta contagiando sia giovani che anziani. “Gennaio sarà un mese duro, sicuramente il peggiore. Siamo davanti anche alla peggiore ondata di influenza degli ultimi anni”, afferma Marco Trifogli, presidente dello Snami Lazio. “Ancora c’è il Covid e ci sono casi di influenza anche tra i vaccinati, che sono relativamente frequenti. Un dato strano quest’ultimo. Per una diagnosi e più corretta terapia sarebbe utile poter fare i tamponi che individuano il Covid e gli altri virus respiratori, ma il problema è sempre quello dei costi e non si possono caricare certe spese sulle spalle dei pazienti”, conclude Trifogli.
