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Taxi, proclamato uno sciopero per il 23 gennaio

I tassisti romani incrociano le braccia per protesta. Il prossimo 23 gennaio, infatti, il sindacato USB ha proclamato uno sciopero di 24 ore. Alla base dello sciopero, fa sapere il sindacato, c’è il mancato adeguamento della tariffa agli indici ISTAT che “ci schiacciano in una morsa tra costi di gestione e “reddito del tassista” insostenibile. Questo squilibrio che dura da anni è evidentemente ingiusto. Ancor di più quando poi ci sentiamo dire da mesi a breve arriverà un intervento, intanto aumentiamo i taxi”.

Sciopero taxi Roma, il motivo

taxi antitrust

Non solo, l’altro motivo principale che ha spinto USB a proclamare lo sciopero è , si legge in una nota, “l’impunità di cui gode il noleggio con conducente, a fronte della mancata applicazione dell’Articolo 29 rasenta il ridicolo se non fosse per il danno che ci procura. NCC di ogni Comune d’Italia agiscono indisturbati e contemporaneamente quelli di Roma e comuni della Provincia, grazie alla multinazionale californiana fanno praticamente un servizio di Piazza con il vantaggio di poter selezionare l’utenza a cui proporsi”.

Scrive ancora il sindacato: “Ma non sono le uniche motivazioni che ci hanno portato a questa decisione. C’è un Regolamento comunale per TAXI e NCC che definire sbilanciato è fargli un complimento. Chiunque (in buonafede) non può non notare che le regole per i tassisti sono ferree e immediate, quelle per i ncc, ma anche quelle per l’Amministrazione sono praticamente lettera morta. Se però lo dici, la prima obbiezione che qualcuno solleva è che sei un amico dei battitori, schiacciando tutto nel tritacarne dell’obbedienza passiva”.

Intanto il Comune di Roma dovrebbe varare, in accordo con i tassisti fa già discutere, la decisione di accantonare la tariffa fissa per le corse verso gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. Alla base della decisione i troppi cantieri che costringono i taxi a dire addio alle vecchie tariffe. Non saranno più richiesti 31 euro per Campino e 50 per Fiumicino; il tetto massimo potrebbe addirittura salire del 50%, raggiungendo i 73 euro. La decisione sta già generando discussioni.