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Sciopero 22 dicembre, a rischio servizi turistici e del terziario a Roma

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Sciopero in corso il 22 dicembre: lavoratori e lavoratrici del settore terziario, distribuzione, servizi, della distribuzione moderna e cooperativa, così come quelli del comparto turistico, agenzie di viaggio e aziende termali, hanno indetto uno sciopero nazionale. Questa mobilitazione rappresenta una risposta alle difficoltà nei negoziati contrattuali e alle condizioni lavorative precarie.

I servizi a rischio per lo sciopero

Tra i servizi a rischio durante lo sciopero, vi sono quelli legati allo shopping, con la chiusura potenziale di negozi e centri commerciali.

Anche i servizi di ristorazione collettiva, inclusi mense aziendali, strutture sanitarie e scolastiche (con servizio minimo garantito nelle scuole), risentiranno dell’agitazione.

Le cause dello sciopero

Le principali cause dello sciopero sono:

  1. Blocco delle Trattative: I sindacati lamentano la brusca interruzione dei negoziati da parte delle associazioni datoriali di settore, tra cui Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancc-Coop, Confcooperative-Consumo e Utenza e Agci-Agrital.
  2. Mancati Incrementi Retributivi: Le associazioni datoriali si rifiutano di riconoscere agli lavoratori incrementi retributivi in linea con l’andamento inflazionistico, contrariamente a quanto previsto dagli accordi interconfederali sugli assetti contrattuali.
  3. Richieste Drastiche delle Associazioni Datoriali: Le associazioni datoriali, nonostante dichiarino di voler sottoscrivere un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) innovativo, insistono su richieste drastiche come la riduzione della 14ª mensilità, dei permessi retribuiti e degli scatti di anzianità.
  4. Proposte del Settore Turistico: Nel comparto turistico, le associazioni datoriali si rifiutano di parlare di aumenti salariali in linea con gli indici Ipca, disconoscendo gli accordi interconfederali precedentemente sottoscritti.
  5. Proposte per il Settore Termale: Nel settore termale, le associazioni datoriali mirano a ridurre le tariffe riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le prestazioni a carico dello stesso e considerano eccessive le richieste sindacali di aumenti salariali in linea con l’indice Ipca.

Lo sciopero mira a sollecitare un avanzamento nei negoziati, denunciare le difficoltà nelle trattative e evidenziare la situazione critica dei lavoratori, i cui salari sono fermi e le normative contrattuali non vengono aggiornate. I sindacati sperano che la mobilitazione porti a un confronto responsabile e a soluzioni adeguate per migliorare le condizioni dei lavoratori.