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Truffe agli anziani, banda mette a segno almeno 68 colpi a Roma: 11 arresti

Truffe agli anziani, banda mette a segno almeno 68 colpi a Roma: 11 arresti

Almeno 68 gli anziani truffati in tutta Roma da una banda che in trasferta da Napoli entrava in azione per raggirare le anziane vittime. Una vera associazione a delinquere quella smantellata oggi lunedì 27 novembre nel blitz congiunto tra Polizia di Stato e Polizia locale di Roma scattato all’alba. Undici le persone arrestate per reati che vanno dall’estorsione, al furto alla truffa aggravata nei confronti di anziani. Sequestrati 65.000 euro in contanti e numerosi gioielli.

Truffe agli anziani, banda mette a segno almeno 68 colpi a Roma: 11 arresti

Truffe agli anziani, banda mette a segno almeno 68 colpi a Roma

Con diverse tecniche di raggiro i truffatori si presentavano a casa delle vittime riuscendo a portare via i risparmi e i ricordi di una vita. Il falso incidente, il nipote in difficoltà, la figlia che ha un debito da saldare: alcuni dei classici espedienti usati dai truffatori per spaventare le vittime e portarle a consegnare soldi e gioielli con la speranza di aiutare il parente.

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Colpi organizzati spesso con un sistema di pre filtraggio, utilizzando un centralino che contattava le vittime per segnalare a seconda dei casi le modalità per tirare fuori dai guai gli amati parenti. Tutto falso ovviamente. Poi dalla base partenopea partivano le “staffette” di giovani: treni o auto a noleggio usati di norma per arrivare a casa delle vittime e mettere a segno il colpo.

Il blitz, sgominata associazione a delinquere: 11 arresti

Truffe agli anziani, banda mette a segno almeno 68 colpi a Roma: 11 arresti

Dalle prime ore di questa mattina, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, la Polizia di Stato e la Polizia Locale di Roma Capitale stanno eseguendo un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 11 persone.

Sono gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di estorsione, truffa aggravata ai danni di persone anziane, furto aggravato, utilizzo fraudolento di carte di credito, sostituzione di persona, nonché del delitto di porto illegale di più armi da fuoco. Accertati 68 episodi delittuosi.

Durante le attività sono stati sequestrati 65.000 euro in contanti e numerosi gioielli in oro, probabile provento delle truffe realizzate in questi mesi.

Le indagini

Le indagini sono partite da una serie di denunce di truffe consumate nella Capitale nel dicembre 2021 fino al settembre 2022, hanno permesso di ricostruire numerosi episodi delittuosi posti in essere da una strutturata associazione, operante su tutto il territorio nazionale ed a Roma.

Il centralino nel centro storico di Napoli

Nel centro storico di Napoli, era stato collocato il “centralino” da cui partivano le telefonate e dove confluivano i proventi dei delitti.

L’organizzazione era capeggiata da 2 uomini appartenenti ad una famiglia che vive nella zona dei Tribunali e di Largo Donnaregina, sempre nel centro storico di Napoli.

Il promotore ed organizzatore dell’associazione, un uomo di 47, elaborava i “piani” criminali, indottrinava i sodali sul modus operandi, individuava le vittime e riceveva e suddivideva tra gli associati i proventi dei reati.

I citofoni e la scelta degli obiettivi

L’altro promotore, un 37enne, procacciava i “citofoni”, ovvero i telefoni cellulari con intestazioni fittizie usati solo e soltanto per commettere la singola truffa e poi gettati, ma rinvenuti e successivamente analizzati dalla polizia giudiziaria.

I promotori ricevevano da un perlustratore/esploratore le indicazioni delle vie più appetibili, scelte tra quelle da loro ritenute più tranquille, solitamente site in zone residenziali, potenzialmente abitate da persone facoltose. Le abitazioni individuate erano preferibilmente prive di portierato o dei sistemi di video sorveglianza.

Il ruolo delle due donne

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Ad affiancare i promotori nell’organizzazione delle truffe c’erano 2 donne: una, 53enne si occupava del reclutamento degli “esattori” ed operava nella sua abitazione, sita nei “bassi” di Largo Donnaregina in Napoli, dove venivano svolte alcune riunioni operative e da dove partivano molte delle telefonate alle vittime.

La donna era anche la custode della maggior parte dei soldi e delle utilità dell’organizzazione criminale, provento dei delitti ed aiutava i capi del gruppo criminale nella gestione e nel reclutamento dei sodali. L’altra donna, di 57 anni, oltre ad aiutare a custodire i soldi, aveva il compito di proteggere i sodali ed in caso di arresti/denunce di procurare i difensori da nominare.

Le due donne svolgevano altresì il ruolo di telefoniste con il preciso compito di contattare le vittime, fingendosi talvolta come “Carabiniere o Avvocato”, a cui rappresentavano falsamente il coinvolgimento in problemi di giustizia o di polizia di un familiare (generalmente figlio o nipote).

I riscossori

Infine gli altri indagati, quali materiali “riscossori o esattori”, dopo aver ricevuto l’input da Napoli, si recavano presso le abitazioni delle vittime dove asportavano tutto il denaro o preziosi, ovvero tutti i risparmi di una vita dei malcapitati anziani.

Nello specifico, nel corso delle indagini in cui sono stati svolti numerosi servizi di osservazione nelle città di Napoli e di Roma, a riscontro di quanto emerso, si è evidenziato come altri associati, di supporto ai “riscossori” e ai “telefonisti”, al fine di far apparire più veritiero il cosiddetto incidente occorso al familiare, fingevano, per telefono, di essere proprio lo stesso congiunto in difficoltà, così contribuendo a far cadere nel raggiro le povere vittime.

Truffe anziani, 130 arresti nell’ultimo anno

Nell’ultimo anno sono state ben 130 le persone arrestate dalla Questura di Roma e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, delegati per le indagini, in flagranza o in esecuzione di ordinanze cautelari, gravemente indiziate di aver truffato o compiuto estorsioni ai danni di persone anziane ed in stato di minorata difesa.