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Roma, termina l’occupazione al liceo Albertelli: trovato punto d’incontro tra scuola e studenti

Roma, termina l'occupazione al liceo Albertelli: trovato punto d'incontro tra scuola e studenti
il giorno dell'occupazione del liceo Albertelli a Roma

Si è conclusa l’occupazione del liceo Pilo Albertelli a Roma, gli studenti hanno lasciato la scuola ieri nel tardo pomeriggio dopo 5 giorni di protesta. E domani si torna in classe. “Si sta provvedendo ad un intervento di pulizia straordinaria e sanificazione – si legge sul sito del liceo  Pilo Albertelli – per il rientro in sicurezza del personale e degli studenti, e ad una ricognizione generale degli ambienti per la verifica di eventuali danni, atti vandalici e furti”.

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Gli uffici amministrativi e tutto il personale Ata hanno ripreso servizio oggi alle 10.30. L’attività didattica riprenderà regolarmente domani mercoledì 15 novembre 2023. Non c’è stato bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine, perché attraverso un dialogo costruttivo tra scuola e occupanti si è riusciti a trovare un accordo.

Il murale dedicato al compagno scomparso, il preside: “Resterà”

Roma, termina l'occupazione al liceo Albertelli: trovato punto d'incontro tra scuola e studenti
il murale dedicato dagli studenti a un compagno scomparso

 

Inoltre i ragazzi hanno lasciato la scuola in buono stato e hanno pulito prima di lasciare l’occupazione. Di questi giorni resta un murale nel cortile e un verso di di Fabrizio De André: “Vivesti solo un giorno, come le rose”. “E’ dedicato a un loro compagno prematuramente scomparso, che intendo lasciare” ha detto al Corriere della Sera il dirigente scolastico Antonio Volpe.

Tra le motivazioni della protesta come evidenziato dal collettivo Pilo Albertelli nel comunicato durante l’occupazione “un evidente approccio superficiale e discriminatorio” in merito ai Dsa-Bes (Disturbi specifici dell’apprendimento e Bisogni educativi speciali).

L’inclusione

E il preside si dice pronto ad accogliere la richiesta di fare autocritica sui temi dell’inclusione. “Loro sanno – racconta Volpe al Corsera – che non inizio oggi a lavorare per promuovere l’inclusione al Pilo Albertelli. Ho trovato una scuola in cui alcuni docenti chiamavano ‘concessioni’ i diritti previsti dalla legge 170, che tutela studenti con disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali. Ma ho trovato anche bravi docenti pieni di passione per il proprio lavoro che desiderano mettere in pratica l’inclusione”.

Gli studenti: l’occupazione? ” Non un’azione violenta, ma un grido d’aiuto per un mondo migliore”

Un’esperienza che i ragazzi commentano positivamente e in una nota sui social scrivono: “Questi giorni non devono essere visti come un’azione violenta, ma come un messaggio per tutti coloro che siedono in alto, un grido d’aiuto atto a creare un’unità che manca per un obiettivo solo, un mondo migliore, libero senza bugie”.