Home NOTIZIE ATTUALITÀ Tram via Nazionale, la Lega frena: “Servono test sulla mobilità”

Tram via Nazionale, la Lega frena: “Servono test sulla mobilità”

Una serie di simulazioni per capire se le nuove rotaie del progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio possano intralciare il transito delle ambulanze al Santo Spirito in Sassia. E’ quanto richiesto dal consigliere regionale della Lega, Giuseppe Cangemi, in una nota.

Spiega il consigliere: “Il Comune deve dimostrare alla Regione che il tram non metterà in alcun modo a rischio le vite dei pazienti. Le simulazioni dovranno dimostrare al di là di qualsiasi dubbio che con un tram bloccato di fronte l’ingresso, le ambulanze possano entrare. Che gli effetti sul traffico di un tram che rimane immobilizzato, per 15, 30 o 60 minuti non sono tali da pregiudicare la funzionalità dei soccorsi. Altrimenti, la Regione dovrà bocciare per forza il progetto definitivo in conferenza di servizi”.

Tram via Nazionale, “spedali e Asl sono una competenza della Regione”

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Scrive ancora Cangemi: “Ospedali e Asl sono una competenza della Regione. Ed è quindi normale che nel momento in cui si sollevano una serie di criticità sul funzionamento di un nosocomio, sia necessario muoversi e approfondire. Il progetto del Tva ha almeno una criticità di specifico interesse regionale: sono stati previsti i binari attaccati al marciapiede nel quale si apre l’ingresso del pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia. Il problema non è, come ha detto l’assessore Patanè, la fermata del tram Tva che è più avanti rispetto all’ingresso del pronto soccorso e che la Soprintendenza ha chiesto di spostare. Il problema è netto: che succede se un tram rimane bloccato di fronte l’ingresso del pronto soccorso? Il Santo Spirito ha 1600 codici rossi l’anno, patologie nelle quali i minuti sono fondamentali. Bene ha fatto il presidente Mitrano a sollecitare il Campidoglio nella predisposizione di specifiche simulazioni sul traffico. Io mi spingerei un po’ più in là: il Comune deve dimostrare alla Regione che il tram non metterà in alcun modo a rischio le vite dei pazienti”.

Conclude: “Le simulazioni dovranno dimostrare al di là di qualsiasi dubbio che con un tram bloccato di fronte l’ingresso, le ambulanze possano entrare. Altrimenti, senza entrare nel merito né del tram come scelta filosofica né degli altri problemi sollevati da mesi senza che dal Comune sia venuta una sola parola di soluzione ma solo generiche rassicurazioni sul futuro, la Regione dovrà bocciare per forza il progetto definitivo in conferenza di servizi”.

Tram via Nazionale, cos’è e quanto costerebbe

La nuova infrastruttura, lunga 8.319 metri, consentirà di collegare il nodo di interscambio di piazza dei Cinquecento – Termini con la zona ovest della città, realizzando un trasporto di superficie sostenibile e di alta capacità, con sostituzione di diverse linee di autobus, riduzione degli agenti inquinanti e miglioramento degli standard di servizio al pubblico.

Questo è quanto affermato dall’assessore Patanè: “Per l’opera, la prima fase, con la tratta Termini-largo Argentina sarà chiusa per il Giubileo del 2025. Per la tratta largo Argentina-piazza dei Giuriconsulti non c’è scadenza. Ad oggi sono arrivare due offerte di due raggruppamenti. Ora Invitalia dovrà scegliere il progetto. I lavori dureranno 12 mesi e mezzo, di cui 5 per spostare i sottoservizi e gli altri per la posa dei binari e di tutto il resto”.