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Carica il telefono dal metal detector di Piazza San Pietro e poi picchia poliziotti: arrestato 29enne tunisino

metal detector san pietro

Voleva caricare il proprio telefonino alla presa elettrica dei metal detector del colonnato di Piazza San Pietro: il gesto del giovane tunisino di 29 anni ha dato vita a momenti di tensione incredibili. Quando i poliziotti hanno chiesto al giovane di staccare il telefono, egli ha risposto con violenza, brandendo un ombrello e una borraccia, prima di passare ai calci e agli spintoni. La scena è stata accompagnata da urli e strepiti che hanno fatto impallidire i turisti presenti in quel momento.

Il metal detector come power bank

I fatti sono avvenuti lo scorso 3 novembre in uno dei luoghi più iconici del mondo, Piazza San Pietro. L’agitato giovane è stato arrestato dagli agenti dell’ispettorato Vaticano, che hanno inseguito il tunisino fino all’ingresso del Cancello di Sant’Anna, con l’aiuto di una pattuglia di militari dell’Esercito.

La ricostruzione della polizia conferma l’aggressione: “Il giovane, dopo aver scansato i poliziotti, spingendoli con violenza per assicurarsi la fuga e cercando di impedire l’attività di Polizia, continuava a urlare, brandendo un ombrello e una borraccia per colpire gli agenti, allontanandosi precipitosamente verso largo del Colonnato.”

“Raggiunto immediatamente, ha proferito frasi ingiuriose nei confronti degli agenti, chiaramente udite da numerosi testimoni presenti sul posto, e ha ripreso a fuggire verso via di Porta Angelica, continuando a inveire contro i poliziotti”. Il giovane di 29 anni è stato accusato di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.

Un episodio singolare

L’episodio è stato insolito e preoccupante. La scelta di attaccare il telefono ai metal detector ha innescato lo stupore tra i poliziotti e i turisti presenti, con la situazione che è rapidamente degenerata.

La tempestiva reazione delle forze dell’ordine, con l’arresto del giovane tunisino, ha contribuito a ristabilire la calma a Piazza San Pietro. Tuttavia, l’incidente rimane un campanello d’allarme, sottolineando la necessità di misure di sicurezza ancora più rigorose in questo luogo simbolo del mondo cattolico.