La nuova settimana di Social Trend su Radio Roma Television si apre con una puntata dedicata alla guerra tra Israele e Hamas, mentre dalla Striscia di Gaza arrivano immagini raccapriccianti in Rete ci si domanda se i social, in particolare Instagram e TikTok, stiano penalizzando o meno gli account che trattano la tematica.
Ad essere penalizzati sembrano soprattutto i contenuti provenienti dai content creator che si occupano di fare informazione circa la situazione palestinese, dei veri e propri shadow ban (o in alcuni casi addirittura chiusura di profili) hanno colpito creators come Karem Rohana, attivista italo-palestinese e blogger che è stato costretto addirittura ad aprire un nuovo profilo oltre a pagine come Eye On Palestine (che pubblica quotidianamente immagini e video da Gaza), un account Instagram da oltre 6 milioni di follower, che per un paio di giorni è risultato introvabile ed è ricomparso solo nelle scorse ore.
Molti creator hanno iniziato ad usare caratteri speciali per scrivere “Palestina” e “Israele” per evitare shadow ban e penalizzazioni, la scorsa settimana Instagram si era anche scusato per aver aggiunto la dicitura “terrorista” ad alcuni profili di utenti palestinesi. Il problema, che l’azienda ha attribuito ad un bug, è sorto quando molti utenti hanno lamentato la traduzione errata della parola “alhamdulillah” scritta in arabo, che significa “grazie a Dio” ma che il social traduceva in automatico in “terroristi”. I contenuti palestinesi sembrano essere “presi di mira”, e questo è stato denunciato da 7amleh, gruppo di vigilanza sui social media che si sta occupando di denunciare la censura delle testimonianze palestinesi, ha documentato più di 238 episodi di censura nelle ultime settimane.