Nel Lazio sono 500mila le persone che si trovano in povertà alimentare, in una condizione, cioè, di «deprivazione alimentare materiale». Sono persone che non riescono a fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni e con l’impossibilità di uscire con amici o parenti per mangiare o bere qualcosa almeno una volta al mese.
A lanciare l’allarme è ActionAid che, partendo da indagini campionarie Istat – tra cui quella sulle condizioni di vita (EU-SILC) -, ha firmato il quarto rapporto «Frammenti da ricomporre. Numeri, strategie e approcci in cerca di una politica» in collaborazione con «Percorsi di secondo welfare».
Lazio, l‘8,4% in povertà alimentare
Nel Lazio, per la precisione, sono 476.527 le persone in stato di deprivazione alimentare materiale, cioè l‘8,4% della popolazione regionale. Nel reto del paese la percentuale si assesta in media al 12% dei residenti con almeno 16 anni di età, mentre nel centro Italia il valore si attesta di poco sotto la media nazionale, al 9,7% (per un totale di poco più di 978 mila persone).
Deprivazione alimentare materiale o sociale, cos’è
La deprivazione alimentare materiale o sociale è misurata come l’impossibilità di fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni e con l’impossibilità di uscire con amici o parenti per mangiare o bere qualcosa almeno una volta al mese.
Risulta più diffusa fra i disoccupati (28,3%), le persone inabili al lavoro (22,3%), coloro con istruzione uguale o inferiore alla licenza media (17,4%), giovani tra i 19 e i 35 anni (12,3%) e adulti tra i 50 e i 64 anni di età (12,7%), stranieri (23,1%), chi vive in una casa in affitto (22,6%) e le persone che vivono nelle aree metropolitane (13,3%).
Dato in calo tra il 2019 al 2021
La situazione, secondo ActionAid, è in miglioramento dal 2109. Nonostante la pandemia, infatti, l’andamento degli indici di deprivazione alimentare materiale e sociale è stato sostanzialmente stabile e in diminuzione, anche nelle regioni del centro come il Lazio.
Perché, nonostante la crisi pandemica, la situazione è migliorata? La ragione è da ricercare nelle misure ordinarie e straordinarie di sostegno al reddito che almeno in parte hanno mitigato l’impatto della crisi e impedito un aumento della povertà alimentare.
Roberto Sensi, Responsabile Programma Povertà alimentare ActionAid Italia, ha dichiarato: “In periodi di recessione, che causano l’aumento della povertà e riducono fortemente il potere d’acquisto delle famiglie, misure di protezione sociale e in particolare quelle di sostegno al reddito sono fondamentali per evitare che la povertà alimentare cresca”.
E ancora: ”Dobbiamo cambiare la visione che abbiamo del fenomeno per adottare un vero approccio multidimensionale che ruoti attorno al diritto cibo e non all’aiuto, che coinvolga la comunità e non solo i singoli individui adottando, inoltre, sistemi di rilevazione della povertà alimentare più efficaci e a livello territoriale”.