Home VIDEO TELEGIORNALE L’incidente di Casal Palocco, i social sono cattivi maestri? – IL SERVIZIO

L’incidente di Casal Palocco, i social sono cattivi maestri? – IL SERVIZIO

Qui la copertina della puntata di Extra “L’incidente di Casal Palocco, i social sono cattivi maestri?”

“Morire a cinque anni perché l’auto su cui viaggi con la tua mamma e la tua sorellina viene travolta da un suv che corre a forte velocità, forse perché chi c’è a bordo sta partecipando ad una sfida folle da condividere sui social con un video. Nessuna tragedia ha una logica o una motivazione che la renda accettabile, ma il drammatico incidente stradale di Casal Palocco a Roma costato la vita pochi giorni fa al piccolo Manuel è ancora più difficile da razionalizzare e forse anche per questo richiederebbe più attenzione e più cautela nel raccontarlo sui mezzi di comunicazione.

Soltanto le indagini permetteranno di capire la dinamica dei fatti, chiarire le responsabilità e dare gli strumenti affinché la magistratura possa arrivare ad una verità giudiziaria. I particolari sin qui emersi, però, stanno alimentando sul web e fuori il consueto caos di opinioni, attacchi, polemiche e tanta rabbia per quanto accaduto: il ventenne alla guida di una potente auto di lusso a noleggio è risultato positivo al test per la cannabis, lui e gli altri quattro ragazzi a bordo erano impegnati in una challenge – cioè in una sfida – con i followers che li seguono sui social e permettono loro di guadagnare cifre esorbitanti e infine un sorpasso azzardato e l’impatto a 110 km/h contro la vettura con la mamma e i due bimbi appena prelevati all’asilo.

Tragedie così hanno tutti gli ingredienti per invocare il destino tragico ma dare la colpa al cielo non è giusto e non aiuta a comprendere fino in fondo. E forse anche le indagini non scioglieranno tutti i dubbi: in teoria un’auto così potente può essere guidata da un ventenne a patto che abbia la patente da più di un anno, ma il rispetto del requisito formale non ci dice se sia opportuno per esempio che questa vettura la si possa anche noleggiare anche perché la società che l’aveva concessa in affitto per il leasing da regolamento interno la propone anche gli under 25 purché paghino un sovrapprezzo.

Insomma, il cammino verso la sentenza rischia di essere lungo ma questa tragedia dovrebbe intanto farci riflettere sui nostri giovani, sugli stimoli che arrivano loro dalla rete e sui messaggi che ricevono dai social. Ma soprattutto se gesti estremi come queste folli sfide sul web, non siano messaggi strafottenti di ribellione ma drammatiche testimonianze di un disagio al quale bisognerebbe prestare attenzione.”

Per rivedere la puntata integrale clicca qui: PUNTATA EXTRA.