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Maturità 2023, l’esame torna alla sua forma originale. 6 su 10 con rendimento scarso

Almeno il «20 per cento in meno dei 100 e dei 100 con lode, registrati lo scorso anno a parità di maturandi», dice Cristina Costarelli, a capo dell’AssoPresidi del Lazio. Un rendimento degli studenti che in sei casi su dieci è scarso, riporta Repubblica. In pochi riusciranno a raggiungere il 100 o il 100 con lode.

La media con cui gli studenti arrivano all’esame è più bassa degli anni precedenti. «Pesa senz’altro il vuoto che il Covid ha prodotto sull’apprendimento – dice la Costarelli – e le lacune». E poi anche un altro aspetto. «Quest’anno i crediti con cui un candidato si presenta all’esame – prosegue la presidente dell’AssoPresidi – sono tornati al periodo pre-pandemico, ovvero 40 punti come massimo che altro non sono se non la somma dei risultati raggiunti nell’ultimo triennio».

I famosi 40 crediti

Le difficoltà non sono poche. «Il candidato che arriva con il massimo concesso, ovvero i famosi 40 crediti, per arrivare al 100 o alla lode deve superare le prove prendendo il massimo». Questo significa che non tutti hanno l’esame in tasca. Ancora più un’impresa è superarlo con il massimo dei voti.

«L’esame di Stato – specifica la Costarelli – è tornato alla sua forma originaria, la seconda prova è scelta a livello ministeriale mentre l’anno scorso era stata affidata alle singole commissioni delle scuole in ragione del programma seguito in quell’istituto».

A partire dal 21 giugno, giorno in cui si svolgerà la prima prova, saranno in 55 mila gli studenti a dover affrontare la maturità. Fino ad ora in pochissimi ad essere bocciati, complice anche la Dad inpieno lock-down con la quale si è cercato di andare incontro agli studenti. Quest’anno l’esame torna alla sua originale forma.